Siculiana riapre temporaneamente per due settimane, polemici M5S e Anci

Problema rinviato di due settimane. La discarica di Siculiana ha riaperto temporaneamente i cancelli ai 50 comuni del palermitano. E’ questo l’accordo raggiunto ieri tra l’assessore regionale all’energia Vania Contraffatto e i vertici della società che gestiscono la discarica, i Catanzaro.

La questione, vedeva contrapposti la Regione e   i privati che si erano detti contrari alla nuova ordinanza che consentiva ai comuni di aumentare il conferimento da 800 a 1300 tonnellate. Un modo per alleggerire Bellolampo che si avvia alla saturazione. Per questo motivo lì scaricheranno solo Palermo e Ustica. Tutti gli altri comuni dovranno far viaggiare i propri rifiuti fino all’agrigentino.

Ma secondo i gestori dell’impianto di Siculiana, aumentando lo smaltimento si rischiano problemi sanitari. Fino al primo febbraio i comuni del palermitano potranno scaricare ma nell’attesa scatteranno delle verifiche per verificare se si può continuare con questi ritmi di smaltimento. Insomma, il problema è stato solamente rinviato e tutte le discariche della Sicilia sono in fase di riempimento.

Sulla questione, l’Anci Sicilia solleva polemiche: “è inaccettabile – ha detto Leoluca Orlando – che le imprese che gestiscono le discariche continuino a tenere sotto scacco i comuni.” Secondo il sindaco di Palermo, la Regione deve affrontare l’emergenza con il governo nazionale mettendo fine all’eterna liquidazione degli ato. Polemico anche il vicepresidente dell’Anci Salvo Lo Biundo: “siamo stanchi di essere gli unici a pagare colpe non nostre” afferma., commentando la notizia secondo la quale alcuni sindaci sarebbero indagati per danni ambientali causati dall’emergenza.

Interviene pure il Movimento 5 Stelle, secondo cui il governo mira a creare il caos per imporre la costruzione degli inceneritori. “Il rischio concreto – dichiara la deputata Valentina Palmeri – è che le poche discariche attive per ricevere i rifiuti vengano chiuse e inizi l’esportazione in altre regioni o all’estero. In questi anni, il governo Crocetta avrebbe potuto lavorare per attivare la differenziata in tutti i comuni. E’ evidente – conclude la Palmeri – che ci troviamo di fronte ad un subdolo disegno politico per aggravare ulteriormente la precaria gestione dei rifiuti al fine di accelerare l’autorizzazione ad incenerire.” Proprio sulla questione, l’intenzione del governo Renzi è quello di autorizzare due grossi termovalorizzatori in Sicilia, ma il governo Crocetta ne avrebbe chiesto sei più piccoli.

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