“Partiti per la jobba: storie di vita e di castellammaresi a New York”
Attualmente negli Stati Uniti per migliorare l’inglese e fare nuove esperienze, il castellammarese Claudio Colomba lancia un appello per ricevere aiuti per realizzare un docu-film sull’emigrazione.
Una produzione che l’autore, da tempo impegnato in attività cinematografiche, vuole dedicare al 500° anniversario della fondazione del Comune di Castellammare del Golfo, che ricorre proprio in questo 2016, affinchè, così come i propri concittadini non hanno mai dimenticato, pur se lontani, la loro terra; la loro terra non si dimentichi di loro.
Colomba, chiede aiuto a tutti coloro che hanno a cuore Castellammare e che vogliono rendersi partecipi di questa produzione che parte dal basso, allo scopo di avvicinare, i figli della stessa terra, che vivono in continenti lontani, fra loro.
L’autore racconta che, prima di arrivare a New York aveva sentito parlare spesso di alcuni di loro, nei libri di storia, su internet o nei film, ma in maniera negativa, infatti i più famosi mafiosi Newyorkesi del passato sono giunti proprio da Castellammare, ma sottolinea che la gente che ha incontrato, rappresenta tutt’altra storia.
Claudio Colomba scrive di aver trovato una comunità fatta da bravissime persone che si sono spezzate la schiena per dare un futuro migliore ai loro figli in una terra lontana. Parla di un esercito di uomini e donne che che con il loro impegno hanno contribuito a far crescere la nazione che li ospita, ma che non hanno mai dimenticato la terra natia che ricordano con nostalgia e con le lacrime agli occhi.
Nel docu-film in sperimentazione,dal titolo “Partiti per la jobba: storie di vita e di castellammaresi a New York”, Claudio Colomba vuole raccontare come sono arrivati, come vivono, cosa pensano del loro paese di origine e della loro città di adozione, quali sono i loro rimorsi, le loro gioie, i loro pensieri e le aspettative per il futuro.
Vuole parlare dei loro figli e nipoti, ormai americani di seconda o terza generazione che spesso conoscono il dialetto siciliano e tutte le tradizioni del nostro paese, di cui anche loro, così come i genitori o i nonni, vanno fieri dimostrandolo con segni indelebili come tatuaggi o più effimeri come adesivi nelle loro auto.Vuole raccontare pure degli ultimi arrivati, ragazzi spesso diplomati o laureati che hanno lasciato il paese negli ultimi anni e che con mille difficoltà, ma anche con molte soddisfazioni si stanno creando una vita in America. Insomma, un film che parli di emigrazione, per farci riflettere e ricordare che ancor prima di essere una terra dove sbarcano gli immigranti, siamo una terra da dove partivano e partono tuttora gli emigranti.