Partinico. Ospedale, al reparto di ostetricia parti a basso rischio
Finito sotto inchiesta poco più di cinque anni fa per sette casi di morte neonatale in due anni e mezzo (dal 2008 al 2010), il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale civico di Partinico non è più “ a elevato rischio clinico”. Oltre ad essere stato scagionato, nel 2011, dalla Procura da ogni sospetto di inefficienza o deficit logistici con l’archiviazione del fascicolo dei relativi atti e l’esclusione di un presunto collegamento tra gli stessi casi , nonché della presuntala colpevolezza del personale medico e paramedico allora finito sotto inchiesta. Adesso a confermare ulteriormente il fatto che da “ un elevato rischio clinico, il reparto, sia passato a un rischio clinico basso”, è un recente studio fatto sulla stessa unità operativa complessa da parte della facoltà d’Ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo,svolto in convenzione con l’azienda sanitaria del capoluogo . L’importante ricerca in oggetto, dal titolo “ The clinicalisk management in a hospital world: A Case- Study adopitng system dynamics approach”è stato presentato con successo al congresso internazionale a Delft in Olanda, e ha evidenziato, appunto, che il reparto di ostetricia e ginecologia non è diventato più sicuro.Dal 2011 ad oggi in questa divisione, diretta da allora dal primario Rocco Billone, di fatto, non si sono più registrati episodi di neonati morti. “L’applicazione di linee guida, la formazione clinica e un’adeguata struttura organizzatva- afferma con orgoglio lo stesso primario Billone – ha fatto sì che la nostra unità operativa complessa da elevato rischio clinico sia passata ad un rischio clinico basso. Inoltre, come peraltro dimostrato anche dallo studio effettuato dalla facoltà d’ingegneria di Palermo, ribadisco che la cultura della sicurezza del paziente realizzata con adeguati investimenti, tecnologie dell’informazione, strutture organizzative e normative di settore, sono lo strumento su cui puntare per migliorate la sicurezza della stessa utenza”. Intanto , a ringraziare con una nota il direttore generale dell’Asp Antonio Candela, è la stessa Università degli Studi di Palermo ,per aver permesso la realizzazione dello studo-ricerca in oggetto, che rientra nelle attività previste dalla convenzione tra alcuni Dipartimenti della stessa Università e la direzione sanitaria dell’Asp. Un particolare ringraziamento viene altresì rivolto dalla stessa Università al primario Rocco Billone e a tutto il personale sanitario del reparto di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio partinicese “ per la proficua collaborazione, il sostegno e la professionalità dimostrata nel consentire la realizzazione della ricerca sulla gestione del rischio clinico “in oggetto. Ricordiamo che solo nel 2008 erano stati cinque i casi di neonati morti in questo reparto . l’ultimo decesso, il 23 dicembre del 2010, era stato quello della neonata Federica,che aveva riacceso l’attenzione della Procura e che aveva indotto l’Asp a disporre la chiusura del reparto per un mese e la sospensione di due medici in servizio durante il parto (un cesareo). Ma in questo caso l’inchiesta è stata chiusa dopo avere accertato che a causare la morte della bambina era stata “ un’emorragia retroplacentare associata ad una broncopolmonite”. Ma al di là dei singoli casi ,le verifiche effettuate sul reparto avevano dato esito negativo : non è stata accertata ,infatti, nessuna carenza igienica in sala operatoria, come pure nessun problema strutturale, né tanto meno di organizzazione del personale. Inoltre uno studio commissionato dalla stessa Asp ha appurato che il numero dei decessi rispetto al bacino di utenza dell’ospedale, di oltre 200 mila persone, non presenta alcuna anomalia se confrontato con altre strutture italiane simili