Carini. Martello e pistola in una lite tra fratelli, una condanna
L’ennesimo litigio tra due fratelli è approdato in Tribunale con la condanna di G.N.51 anni, a sette mesi di arresto e al pagamento di 1.000 euro di multa oltre alle spese processuali. All’imputato, residente a Carini, non sono state concesse le attenuanti generiche. G.N. era finito sotto inchiesta perché “senza giustificato motivo aveva portato fuori dalla propria abitazione un martello da carpentiere”. Ciò nel corso dell’ennesima lite con il fratello, sfociata nel procedimento penale. L’episodio risale al 18 febbraio 2012 quando l’imputato avrebbe suonato al campanello del fratello che affacciatosi al balcone è stato ingiuriato e minacciato di morte. In particolare gli avrebbe detto “scendi che ti devo ammazzare”. Poi gli avrebbe scagliato contro un pc portatile. In quel parapiglia, secondo quanto riferito dal fratello, il figlio minorenne dell’imputato con un martello da carpentiere gli avrebbe danneggiato la macchina. Martello che successivamente ha preso in mano G.N. e che gli è stato prontamente tolto dai militari della guradia di finanza, intervenuti sul luogo per la lite. Intanto il fratello dell’imputato era sceso dalla sua abitazione con una rivoltella addosso: una calibro 38 con cinque proiettili caricati (altri sette li aveva in tasca). L’arma gli è stata subito sottratta e sequestrata dai militari e l’uomo ha subito un procedimento giudiziario con sentenza irrevocabile già emessa dal gip. Il difensore di fiducia di G.N., condannato a sette mesi di reclusione, si appella alla decisione del giudice della V sezione penale.