San Giuseppe Jato, l’opposizione chiede sospensione autovelox su SS 624
“Procedura illegittima”: l’opposizione chiede la sospensione del servizio autovelox sulla statale 624 “Palermo-Sciacca”. Ci sarebbe, a detta della minoranza, il rischio che le multe finora elevate siano contestabili. Ma sono più di 5 mila le sanzioni già notificate e per buona parte incassate. A gestire il servizio è la società piemontese “Koinos” di Mondovì. “Tutto si è svolto regolarmente e non c’è nessun rischio di annullamento”, assicura invece il comandante di polizia municipale, Giuseppe Orobello. A sollevare il problema nei giorni scorsi sono stati i consiglieri Gianfranco Giacona, Domenico Spica, Rosa Aura Luna e Noemi Ferrante, che in un dossier di cinque pagine mettono sotto accusa, senza mai citarlo per nome, proprio il comandante dei vigili. In particolare l’indice dell’opposizione è puntato contro l’iter per il noleggio di un autovelox. Il dispositivo fisso per il controllo della velocità è stato installato lo scorso agosto all’altezza del chilometro 25 e 800. A detta dell’opposizione “il contratto, sottoscritto il 15 dicembre 2014, invece di prevedere il noleggio di un tutor, così come indicato nell’avviso, stranamente ed inspiegabilmente, veniva concluso per un autovelox. E già questo è sufficiente per rendere il contratto non conforme”. Ma per l’opposizione ci sarebbero altri elementi che rischiano di invalidarlo: “E’ previsto che, a fronte del noleggio, l’amministrazione comunale debba corrispondere alla società sia un canone mensile che un aggio dell’8% sulle somme riscosse, violando la legge”. Per la minoranza ci sarebbe anche un terzo “vizio procedurale”: “Il contratto è stato sottoscritto tre mesi prima della delibera di giunta con la quale veniva manifestata la volontà dell’organo politico”. Di qui l’invito a “sospendere il servizio in attesa di approfondimenti sulla sua validità e legittimità”. A replicare è il comandante Orobello: “L’iter del servizio era stato iniziato dal mio predecessore e quando ho preso in carico il procedimento ho notato che mancavano le necessarie autorizzazioni rilasciate dalla Prefettura. Mancavano anche le progressive chilometriche per consentire l’installazione dei tutor. Di qui la scelta di installare temporaneamente un solo dispositivo anziché due”. Nel frattempo in Procura arriva un esposto anonimo, in seguito al quale i carabinieri tre mesi fa hanno acquisito gli atti. “Temo sia solo un tentativo per delegittimarmi”, commenta Orobello, divenuto comandante lo scorso anno in seguito ad una sentenza del Tar che sembra però non avere rasserenato il clima all’interno del comando di polizia locale.