Mafia, arrestati presunti killer e mandante di un omicidio
Confermato il provvedimento di fermo eseguito qualche giorno addietro da polizia e carabinieri su ordine della Dda del capoluogo, che ha condotto in carcere Nicolò Nicolosi e Attilio Fogazza, di 44 anni, il primo originario di Calatafimi e il secondo di Salemi, accusati di avere ucciso nel maggio 2009, a Partanna, Salvatore Lombardo. Nei confronti dei due il gip del Tribunale di Palermo ha emesso misura cautelare della custodia in carcere. Analogo provvedimento è stato emesso nei confronti del presunto mandante del delitto, l’imprenditore di Partanna Mimmo Scimonelli: per i tre viene ipotizzato il reato di omicidio premeditato e aggravato dal metodo mafioso.
A far luce sul caso, le recenti indagini condotte dalla polizia e dai carabinieri, e coordinate dalla Dda di Palermo, nell’ambito della ricerca del latitante Matteo Messina Denaro.
Il provvedimento rappresenta il completamento delle indagini che, lo scorso 26 novembre, aveva condotto al fermo dei due esecutori materiali dell’omicidio, Nicolosi e Fogazza.
Il giudice per le indagini preliminari, infatti, accogliendo le richieste formulate dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha riconosciuto in Scimonelli il mandante e l’ideatore del delitto. Quest’ultimo, ritenuto importante esponente di cosa nostra trapanese, non aveva perdonato la vittima, Salvatore Lombardo, per il furto di un furgone e di merce ai suoi danni. Le indagini avrebbero dimostrato come l’imprenditore partannese, mosso dalla volontà di punire lo “sgarbo” subito da Lombardo, abbia coordinato tutte le fasi del delitto affidandone l’esecuzione a Fogazza e Nicolosi.
I fatti risalgono al 21 Maggio del 2009. Lombardo fu ucciso da due colpi di fucile calibro l2 all’ingresso di un bar. Lombardo era sottoposto all’obbligo di firma presso il Comando dei carabinieri di Partanna, e proprio dopo essersi recato a firmare, tornato nel bar che solitamente frequentava, è stato colpito mortalmente da due proiettili di fucile calibro 12. Scimonelli, coinvolto lo scorso agosto nell’operazione “Ermes”, per aver fatto parte della famiglia mafiosa di Partanna, e per aver curato la latitanza di Matteo Messina Denaro, è legato da amicizia a Nicolosi e Fogazza. Proprio quest’ultimo risulta ancora oggi dipendente di una delle società direttamente controllate da Scimonelli.
Nell’inchiesta sul delitto di Salvatore Lombardo c’è anche un altro indagato, R.S., non raggiunto da alcun provvedimento cautelare: questi avrebbe informato direttamente Scimonelli del luogo dove si trovava Lombardo, un bar di Partanna, dove in effetti fu raggiunto dai killer.