Violazioni normative, condanna con pena sospesa per gestore di casa di riposo a Borgetto
Nella qualità di presidente della cooperativa Salus srl, che gestisce la casa di riposo Villa Loide di Borgetto, in contrada San Carlo, il partinicese C. A. , 35enne, nel 2010 non avrebbe compilato le schede di notificazione delle persone alloggiate nella struttura, che dopo la firma , per legge ,devono essere inviate alla locale autorità di pubblica sicurezza , in questo caso al commissariato di polizia di Partinico ,entro 24 ore successive all’ arrivo degli ospiti. Una violazione delle disposizioni di cui all’articolo 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza , costata cara in termini giudiziari al gestore della casa di riposo in oggetto , che pertanto è finito sotto inchiesta con il conseguente impianto del procedimento giudiziario.
Al termine dell’istruttoria dibattimentale, l’imputato, ritenuto colpevole del reato contestatogli ,è stato condannato alla pena pecuniaria di 150 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali , con il beneficio della sospensione della pena.
All’uomo , nella sostanza, per quanto attiene al trattamento sanzionatorio , sono state concesse le circostanze attenuanti generiche , considerato, come peraltro si evince nella motivazione della sentenza, sia il suo stato di incensuratezza, sia la lieve entità della omissione, ancorché protratta nel tempo.
Il verdetto è del giudice della V sezione penale del tribunale di Palermo, Fabrizio Anfuso. La vicenda risale a cinque anni fa e precisamente al 9 agosto del 2010, quando i carabinieri del NAS di Palermo, nel corso di un controllo amministrativo nella struttura in questione, hanno scoperto che l’imputato, nella qualità di titolare e legale rappresentante della società cooperativa Salus srl , esercente la gestione della casa di riposo Villa Loide, a Borgetto, avrebbe omesso di notificare e comunicare al commissariato di pubblica sicurezza di Partinico le schede contenenti le generalità delle persone alloggiate nella struttura.
Da ciò il processo , che ha visto sul banco degli imputati C. A., per rispondere del reato ascrittogli, ossia di violazione, come detto, dell’articolo 109 del TULPS, che prevede ( come peraltro al riguardo si è pronunciata la Cassazione) che per i gestori di strutture recettive in genere ( alberghi e altre strutture ricreative) di comunicare all’autorità locale di pubblica sicurezza, le generalità delle persone alloggiate entro le 24 ore successive al loro arrivo. La sentenza è stata appellata dal difensore di fiducia del gestore della casa di riposo in questione.