Sequestrato un marmificio a Borgetto
Sequestrato dalla polizia un marmificio in territorio di Borgetto , lungo la strada provinciale Partinico- Montelepre ,ai confini con il territorio partinicese, per mancanza di autorizzazione allo scarico. Denunciato il titolare dell’azienda, D.A.G. ,51enne, di Borgetto.
L’operazione, che rientra nell’ambito di mirati controlli finalizzati al contrasto dei reati in materia di inquinamento ambientale, è stata effettuata dagli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Partinico con la collaborazione del reparto prevenzione crimine di Palermo, la guardia di finanza del comando partinicese, la polizia provinciale e il distretto dell’Asp.
Il blitz è scattato lo scorso mercoledì pomeriggio , quando il marmificio era in attività. Appena giunti sul luogo ,, poliziotti e tecnici hanno eseguito accurati e meticolosi controlli sia all’esterno che all’interno del grande capannone per la lavorazione del marmo, di una superficie di oltre 100 metri quadrati , attiguo ad un piccolo prefabbricato sito nello spiazzale antistante, adibito ad ufficio ( quest’ultimo non è stato posto sotto sequestro).
Gli accertamenti che hanno visto passare a setaccio anche i registri contabili dell’azienda, hanno portato subito alla scoperta della mancanza dell’ autorizzazione allo scarico , che deve essere rilasciata dal Comune di pertinenza,in questo caso Borgetto.
Le acque reflue della lavorazione dei marmi ,pertanto, venivano scaricate all’aperto e precisamente in un terreno attiguo al capannone. Da ciò, a salvaguardia dell’ambiente, la decisione di procedere al sequestro preventivo della struttura con l’apposizione dei sigilli da parte degli stessi poliziotti e la denuncia per l’imprenditore all’autorità giudiziaria , come detto, per mancanza di autorizzazione allo scarico . Nel corso dello stesso controllo interforze ,sembrerebbe che siano state riscontrate altre presunte irregolarità per quanto concerne i formulari dei rifiuti e la posizione lavorativa di alcuni operai.
Ma in ordine a ciò, non viene data alcuna conferma.Gli inquirenti mantengono, infatti, il massimo riserbo, anche perché , pare, ci sarebbero ulteriori verifiche in corso, sulle quali , in atto, vige un rigoroso top secret. Intanto a tutela della salute pubblica e a salvaguardia del territorio, proseguiranno i controlli della polizia, finalizzati proprio al contrasto di ogni forma di inquinamento ambientale.
Un fenomeno contro il quale la polizia , dunque, continua ad operare con fruttuosi risultati. Ricordiamo che qualche mese fa gli stessi poliziotti del commissariato di Partinico, hanno sequestrato diversi autolavaggi nella città e nel circondario, per irregolarità amministrative ed anche penali, in materia sempre di inquinamento ambientale, soprattutto per mancanza di autorizzazione allo scarico , come in quest’ultimo caso.
Sempre a Borgetto, ad un grosso autolavaggio sequestrato dagli stessi poliziotti alcuni mesi fa , permangono ancora i sigilli: le acque reflue venivano scaricate direttamente in strada.