Cinisi. “Falsi contratti di energia elettrica”, condannato un giovane
Un giovane di Cinisi, nella qualità di procacciatore d’affari della Sorgenia spa con sede a Milano, all’insaputa della stessa società, avrebbe falsificato contratti per la fornitura di energia elettrica ad un esercizio commerciale di Palermo, finendo ,così, sotto inchiesta. A conclusione del processo, l’imputato G.P., 30enne, di Cinisi, ritenuto colpevole del reato contestatogli, è stato condannato ( senza il beneficio della concessione delle attenuanti generiche) a undici mesi di reclusione e al pagamento di 250 euro di multa. La sentenza è del giudice della V sezione penale del tribunale di Palermo Maria Immorbidino. La vicenda giudiziaria, come è emerso dagli atti del processo e dalle parti in causa, prende le mosse da una fattura emessa dalla società Sorgenia,che la parte offesa avrebbe ricevuto presso il proprio esercizio commerciale sito in nota via della Palermo bene, per la somministrazione di energia elettrica relativa ,però, ad un’attività commerciale del marito, ubicata in un’altra via del capoluogo. A quel punto la commerciante avrebbe confermato la falsità delle firme opposte sul contratto. A seguito della querela sporta dalla donna presso i carabinieri , dalle indagini svolte dai militari dall’arma e dalla documentazione acquisita ,è stato accertato che il contratto era stato stipulato da un subagente, identificato nell’imputato. Infine , come si evince nella motivazione del giudice, i contratti agli atti riportavano la firma e il codice dell’imputato, quale agente, che avrebbe percepito fra l’altro illegittimamente la provvigione, procurando a sé e agli altri un ingiusto profitto, falsificando, appunto, il contratto , nella qualità di procacciatore di affari della Sorgenia. Nello specifico il giovane era imputato (sempre nella qualità di procacciatore d’affari della Sorgenia) di aver falsificato la firma della commerciante apposta su un contratto, inerente la fornitura di energia elettrica. Al fine di procurarsi un vantaggio patrimoniale, dopo la stipula di un primo contratto per l’attività del marito della parte offesa, avrebbe illegittimamente acquisito i dati relativi alla carta di identità e al codice fiscale della commerciante, avrebbe compilato falsamente i contratti a nome della stessa parte offesa, relativi alla fornitura di energia elettrica, inducendo , così , in errore la stessa Sorgenia sulla veridicità del nominativo che aveva richiesto la fornitura. Fornitura che veniva attivata, procurando, come detto, a sé o ad altri un ingiusto profitto relativo alla provvigione percepita e un ingiusto danno per la persona offesa. La sentenza è stata appellata dal difensore di fiducia dell’imputato.