Beni confiscati, il Csm sospende Silvana Saguto
Il Consiglio Superiore della Magistratura ha sospeso dalle funzioni e dallo stipendio Silvana Saguto, l’ex presidente delle Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, indagata per corruzione, abuso d’ufficio e riciclaggio. In realtà, la procedura prevede che il magistrato incassi un assegno di mantenimento pari ai 2/3 della precedente retribuzione.
Il Csm ha così accolto la richiesta del ministro della Giustizia e del procuratore generale della Cassazione. Si tratta di una sospensione cautelare, in attesa che si completi l’iter del procedimento disciplinare.
A nulla, in questa fase, è servita la difesa del magistrato che era stata ascoltata dal consiglio della magistratura. “Non ha mai intascato un euro e gli accertamenti bancari lo provano”, aveva detto il suo legale, l’avvocato Giulia Bongiorno, bollando le accuse come “umilianti e basate su errori macroscopici”.
Secondo il ministro Orlando, la Saguto ha fatto “un uso distorto” della sue funzioni per “interessi privati”. E la credibilità della lotta alla mafia è in pericolo.
Sono sei gli illeciti disciplinari che il ministro della Giustizia contesta al giudice, a cominciare dalla violazione dei doveri di imparzialità e correttezza. E ruotano tutti sulla nomina e la liquidazione dei compensi ad amministratori giudiziari “in cambio di incarichi o consulenze assegnate a componenti del nucleo familiare del magistrato.
C’è poi il capitolo dell’avvocato Walter Virga, “nominato amministratore nella procedura relativa alla Nuova Sport Car e autorizzato a rivestire la carica di componente del Cda in numerose società” che “assumeva quale collaboratrice del proprio studio professionale, una donna, legata sentimentalmente al figlio della dottoressa Saguto”. Ci sono anche altre due accuse: aver “divulgato notizie riservate” e aver “sottoscritto decreti di liquidazione di onorari agli amministratori giudiziari, privi di motivazione”.