Ato Rifiuti Pa 2, si allarga l’inchiesta: 47 indagati

Il sistema di raccolta della spazzatura non funzionava. Bilanci in rosso e mezzi spesso guasti. Risultato: l’immondizia infestava le strade di Monreale, San Giuseppe Jato, San Cipirello e altri 14 comuni. L’indagine dei carabinieri, partita proprio dalla segnalazione dei disservizi, ci racconta che dietro i guai della società Alto Belice Ambiente, dichiarata fallita, ci sarebbe anche la responsabilità di una presunta banda. Una banda composta da dipendenti che avrebbero rubato il gasolio degli autocompattatori, si assentava dal lavoro senza giustificazione e quando era in servizio faceva di tutto, compreso sabotare i mezzi, per restare a braccia conserte. Gli indagati sono in tutti 47, la stragrande maggioranza è accusata di assenteismo. Degli allontanamenti dal posto di lavoro non ci sarebbe traccia nei registri delle presenze. Sola una piccola parte, dunque, è stata raggiunta dalla misura cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari. Dalle intercettazioni, sarebbe emerso un quadro più ampio di illegalità riconducibile a un’associazione a delinquere capeggiata da uno degli operai e dalla sua convivente, anch’essa lavoratrice Ato, che era il vero regista di diverse operazioni illecite. Un regista capace, dicono gli investigatori, di instaurare “un clima di sopraffazione e ricatto nei confronti di quei dipendenti che non erano disponibili a concorrere nella commissione delle attività illecite, sia attraverso dei veri e propri atti discriminatori e persecutori in ambito lavorativo e sia con il compimento di atti intimidatori”. Quando i dirigenti dell’Ato si accorsero che i consumi di carburante erano eccessivi chiesero chiarimenti ai due operai. La risposta fu tanto decisa, quando falsa: “Non riscontrata alcuna anomalia nel consumo di carburante”. C’è poi un capitolo delle indagini, ancora da definire, che riguarda lo smaltimento illegale dei rifiuti. Alcuni commercianti e imprenditori avrebbero pagato piccole somme di denaro per disfarsi di materiale di risulta.

fonte Livesicilia

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