Al via la campagna di valorizzazione del pesce azzurro e del“cianciolo”, attrezzo diffuso anche Terrasini

Circa il 20% dei pescherecci della marineria di Terrasini (PA), possiede la licenza per le reti a circuizione, una tecnica per la pesca di piccoli pelagici: acciughe e sardine. Oltre cento i “ciancioli” in attività nello Stretto di Sicilia (i dati si riferiscono al periodo compreso tra l’aprile 2006 e maggio 2007), di cui diciassette con porti di base a Sciacca, Trapani e Terrasini e, proprio partendo dalla cittadina marinara del palermitano che il “GAL golfo di Castellammare” ha avviato un progetto per la valorizzazione del pesce azzurro e del suo sistema di cattura tradizionale: la rete a circuizione o cianciolo. Il piano si sviluppa nell’ambito della misura 3.4 del FEP 2007-2013 – “Sviluppo di nuovi mercati e campagne rivolte ai consumatori”. Dunque, partendo da Terrasini, uno dei territori storicamente dediti al cianciolo, attraverso la riscoperta di questa attività e l’incentivazione del piccolo pesce azzurro e l’esaltazione delle sue qualità organolettiche e nutrizionali, il “GAL golfo di Castellammare” intende incentivare la diffusione al grande pubblico della conoscenza dell’attività di pesca con il cianciolo e la promozione del suo prodotto target (acciuga e sardina), anche mediante l’avvio di un iter certificativo e un’adeguata campagna promozionale. Il progetto “Circuizione” prevede due eventi fuori dai confini del consorzio GAL (del quale fanno parte i Comuni di: Alcamo, Balestrate, Trappeto, Partinico, Borgetto, Terrasini e Cinisi), uno a Marinella di Selinunte (TP) e l’altro a Sciacca (AG).
Questa mattina incontro con i pescatori al porto di Marinella di Selinunte.

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