41 fermi nell’Operazione Golden Circus, coinvolto pure un dipendente regionale
Decine di provvedimenti di “Fermo”, emessi dalla Procura della Repubblica di Palermo, sono stati eseguiti dalla Polizia di Stato tra il capoluogo siciliano, Trapani e altre città d’Italia, nei confronti dei componenti di una associazione criminale, di profilo transnazionale, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il procuratore Francesco Lo Voi ha fatto scattare 40 fermi in tutta Italia, 10 tra Palermo e Trapani.
In manette sono finiti non solo i gestori del giro, ma pure i titolari di 18 circhi ed un funzionario corrotto, un insospettabile dipendente dell’assessorato al Lavoro della Regione Siciliana, Vito Gambino.
Le indagini della Squadra Mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti e coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Luca Battinieri, Daniela Varone ed Enrico Bologna, hanno registrato l’ingresso illegale, solo nell’ultimo periodo, di centinaia di cittadini, provenienti prevalentemente dall’India, dal Pakistan e dal Bangladesh.
L’organizzazione criminale ha movimentato un giro d’affari stimato in oltre sette milioni di euro. Coinvolti nell’operazione “Golden Circus”, anche famosi impresari operanti nel circuito circense nazionale ed internazionale.
Il fiorente business dell’immigrazione clandestina girava attorno alla corruzione di alcuni pubblici dipendenti. Secondo le accuse numerosi impresari del settore circense per ogni lavoratore straniero assunto fittiziamente, guadagnavano dai 2 mila ai 3 mila euro.
Ciò rappresentava una sicura fonte di reddito in un comparto, quello circense appunto, in cui le maestranze versavano in precarie condizioni economiche.
Tra i nomi nell’operazione ci sono Lino Orfei, Alvaro Bizzarro e Darvin Cristiani.
Le manette sono scattate con le stesse accuse per i titolari dei circhi Coliseum Sandra Orfei, Città di Roma, Smart Shane, Kumar, Vienna Roller, Caroli, Wigliams Brother, Jonathan, Apollo, De Blais, Meraviglioso, Aris Martini, Martini Cirque D’Europe, acquatico Denji show e acquatico Splash.
I circa 500 migranti arrivati in Italia attraverso i circhi utilizzavano ormai canali collaudati. “Potevano contare su alcuni connazionali – dice Rodolfo Ruperti capo della squadra mobile – che riuscivano a farli arrivare in Italia utilizzando anche un dipendente corrotto.
Solo sulla carta questi lavorano nei circhi”. Il dipendente corrotto è un funzionario della Regione siciliana. Per questo motivo sono in corso perquisizioni anche negli uffici regionali
“I migranti irregolari per arrivare in Italia – continua Ruperti -attraverso la compiacenza dei circhi pagavano fino a 15 mila euro per ottenere una falsa autorizzazione all’assunzione nei circhi firmata dalla Regione Siciliana”.
“Una volta ottenuta l’autorizzazione falsa – aggiunge Ruperti – Per il nulla osta della questura l’organizzazione si serviva di timbri falsi”.