Cinisi, l’opposizione solleva presunte illegittimità sulla gestione del servizio rifiuti

Per verificare presunte illegittimità e conduzioni anomale in merito all’ordinanza contingibile e urgente emanata il 23 febbraio scorso dal sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo, i consiglieri comunali di opposizione Salvatore Catalano, Vera Abbate e Caterina Palazzolo del Pd e Monica Palazzolo del gruppo “E’tempo di Cambiare”, hanno inviato una nota all’Assessorato Regionale all’Energia, alla Corte dei Conti, all’Ato Rifiuti Palermo 1, all’Asp 6 e per conoscenza, al segretario generale dell’Ente Locale.

Il provvedimento in questione, riguarda l’attivazione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani attraverso il ricorso all’art.191 del Dlgs 152/2006, nonché le determinazioni dirigenziali che sono state approvate a seguito della stessa.

“In particolare, l’ordinanza del 23 febbraio scorso risulta essere la terza emessa dalla Giunta Palazzolo, dal 2014 ad oggi e – scrivono i consiglieri – “la stessa non sarebbe stata supportata dai necessari pareri tecnici e sanitari. Più volte abbiamo richiesto, invano, agli uffici competenti, copia di tale documentazione; gli unici atti visionati al riguardo si evincono solo alcune relazioni da parte dei vigili urbani che segnalavano cumuli di spazzatura nel territorio nel periodo in questione”.

Secondo i firmatari del documento, “il sindaco Palazzolo avrebbe emesso l’ordinanza, avvalendosi di un parere sanitario dell’Asp dell’anno precedente”.

Altro particolare rilevato nella nota dell’opposizione, è che “nell’aprile del 2015, mentre l’ente locale operava in regime dell’articolo 191, l’Asp 6 invitava il Comune ad intervenire per scongiurare rischi di emergenza igienico sanitaria e ciò – prosegue la nota – significa che il Sindaco di Cinisi non stava garantendo un adeguato livello di igiene”.

Tra le presunte illegittimità segnalate, alcune determine del III settore Lavori Pubblici, dalle quali si evince che “è stato fatto un affidamento diretto ad una ditta privata per il nolo a caldo di un autocompattatore e una pala meccanica al prezzo di € 650 al giorno (con un viaggio in discarica) di cui € 570 per l’autocompattatore. Mentre tre mesi dopo l’emissione dell’ordinanza sindacale, con un’altra determina si è provveduto ad approvare un bando di gara per il noleggio di un autocompattatore e 5 vasche ad un prezzo inferiore, poi non affidato alla ditta aggiudicataria poiché l’ufficio doveva ancora acquisire la documentazione “di rito”. Si è quindi proceduto ad affidare nuovamente il servizio alla ditta di prima per un ulteriore periodo ad un prezzo più alto”. Particolare quest’ultimo che fa presagire – a detta dei firmatari del documento – un danno erariale”.

Sempre secondo i Consiglieri comunali di opposizione, “il sindaco Giangiacomo Palazzolo, non avrebbe dato seguito agli impegni assunti nell’ordinanza e alla diffida ricevuta dalla Corte dei Conti per il mancato avvio del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti; lo stesso, infatti, si sarebbe limitato e, solo lo scorso mese di agosto, a dislocare alcune campane di raccolta nel territorio, insufficienti al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla legge, ignorando le indicazioni della Corte dei Conti. Nello stesso periodo – infine – ha prorogato il provvedimento emanato a febbraio sempre senza avvalersi dei pareri necessari”.

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