Chieste pesanti condanne per sette presunti boss di Corleone e Palazzo Adriano

Settantasette anni di carcere sono stati chiesti complessivamente per sette imputati del processo scaturito delle operazioni “Grande Passo” che si celebra con il rito abbreviato a Palermo davanti al gip Riccardo Ricciardi. La pena più alta, 16 anni, e’ stata chiesta per Antonino Di Marco, ex impiegato comunale e custode del campo sportivo di Corleone e fratello dell’autista di Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina. Quattordici anni sono stati chiesti per Paolo Masaracchia, 12 per Nicola Parrino, 10 per Franco Dugo, Pasqualino D’Ugo e Ciro Badami, 5 per Antonino Lo Bosco. Si tratta di presunti affiliati ai mandamenti di Corleone e Palazzo Adriano arrestati tra il 2014 e gli inizi del 2015 con l’accusa di essere degli estorsori. Alcune vittime del racket avrebbero collaborato all’indagine dei carabinieri. Il muro dell’omertà era caduto a Corleone, un imprenditore taglieggiato ha chiesto aiuto ai militari che nell’operazione “Grande Passo 2” hanno fatto luce su altre quattro estorsioni commesse ai danni di imprenditori e commercianti imposte dalla famiglia mafiosa di Villafrati. Altri tre casi invece sono stati ricostruiti dai militari e le vittime sono crollate.

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