Carini. Custode morì dopo rissa, condannato 58enne

Si sarebbe rifiutato di lasciare la mancia dopo aver utilizzato i bagni pubblici, dalla parole si passò alle mani e il custode finì in ospedale con gravissime lesioni che lo portarono alla morte. Confermata la condanna a sei anni ed otto mesi per Giuseppe Manicioto 58 anni accusato dell’omicidio di Benedetto Scicolone. I fatti si verificarono il 13 settembre del 2010, mentre a Carini si festeggiava il patrono, il Santissimo Crocifisso. Secondo la ricostruzione della Procura, l’imputato avrebbe utilizzato i bagni pubblici, ma una volta uscito, nonostante la richiesta del custode, si sarebbe rifiutato di lasciare la dovuta mancia. Tra i due sarebbe nata una discussione e poi si sarebbe passati alle mani. In base ad alcune testimonianze, Manicioto avrebbe cercato di allontanarsi, ma Scicolone lo avrebbe inseguito, facendo ulteriolmente degenerare i toni. L’imputato, sempre secondo la Procura, avrebbe anche sbattuto la testa della vittima sul cofano della sua macchina, ferendolo gravemente. Giuseppe Manicioto. ha sempre respinto le accuse, sostenendo che Scicolone, sarebbe stato ubriaco e sarebbe caduto da solo. Il custode morì dopo alcuni mesi all’ospedale di Villa Sofia dove era stato trasportato la sera della presunta aggressione. L’imputato è stato ritenuto responsabile del decesso e ieri i giudici della Corte d’assise di Palermo hanno confermato la condanna a 6 anni ed otto mesi per omicidio preterintenzionale

fonte: Giornale di Sicilia

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