Scontro tra il vescovo Pennisi e Padre Minutella

Momenti di tensione ieri mattina a Monreale tra l’arcivescovo Michele Pennisi e alcuni seguaci di Don Alessandro Minutella, il parroco che sostiene di parlare alla Madonna e ai Santi e che invita i propri fedeli a bere l’acqua che sgorga da un terreno di Carini, ritenendola miracolosa. L’alto prelato sarebbe stato aggredito verbalmente in strada per le affermazioni diffuse contro l’operato di Minutella. Il vescovo infatti nei giorni scorsi aveva invitato i fedeli a non farsi ingannare dalle “divine locuzioni” del sacerdote e di pratiche contrarie alle Chiesa.
Dichiarazioni che hanno suscitato forti contestazioni da parte dei seguaci di Minutella che hanno intimato a Pennisi di non prendere più posizioni contro il parroco fondatore della comunità mariana “Piccola Nazareth” di Carini. Poi avrebbero circondato la macchina del vescovo impedendogli di andare via. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Dopo l’accaduto a monsignor Pennisi sono arrivate le scuse. Sentito dalla redazione di Monrealenews il vescovo ha preferito ridimensiore l’accaduto. “Si tratta di gente fanatica – ha detto – che voleva impedirmi di andare via. Io ho risposto che non mi sarei fatto condizionare da loro. Il mio compito è quello di garantire e difendere la fede di tutti, soprattutto dei semplici e non posso accettare queste dichiarazioni fuorvianti”. Non si è fatta attendere la risposta dei seguaci di Padre Minutella. “Se siamo fanatici, siamo fieri di esserlo. Dopo sette anni di richieste anche scritte e mancate risposte circa il centro di spiritualità mariana Piccola Nazareth, presso cui non vi è altro che preghiera, ci siamo sentiti in diritto di richiedere la spiegazione della comunicazione data dalla Diocesi di Monreale. Se basta questo per qualificarci “fanatici”, o se siamo tali perché andiamo a pregare in quel centro, siamo fieri di esserlo.

Non sembra quindi affievolirsi la polemica tra l’arcivescovo di Monreale ed il prete, appartenente alla diocesi di Palermo (è parroco nel quartiere di Romagnolo), ma che opera pure nel centro “Piccola Nazareth di Carini (e pertanto sotto la giurisdizione della diocesi monrealese). La “disputa”, come afferma oggi l’edizione palermitana di “Repubblica” potrebbe portare pure ad una sospensione di don Minutella ad opera del cardinale di Palermo Paolo Romeo.

“Visto che non l’ha fatto personalmente – aggiungono i componenti della comunità di Carini – invitiamo Sua Eccellenza a dirci che fine hanno fatto le richieste e le comunicazioni inoltrate e protocollate, o forse non facciamo parte del popolo di Dio perché seguiamo Gesù Cristo per mezzo di don Alessandro Minutella? In che cosa siamo stati disobbedienti questo sacerdote e noi? Fra l’altro – concludono  – esiste nel carteggio con la curia di Monreale, che sarà tirato fuori al momento opportuno, più di un invito ad andare a pregare in quel luogo, e mai un divieto”.

Don Alessandro Minutella di ritorno da un pellegrinaggio a Medjugorie parla delle sue visioni anche se non risponde al vescovo se non in maniera indiretta. Lo fa con una dichiarazione rilasciata al Giornale di Sicilia. “Non ho mai parlato di apparizioni, visioni o messaggi – dice – ma di locuzioni interiori che non sono rivolte a me ma a tutti. Ho risposto a ciò che la Madonna mi ha chiesto. Lei vuole un cammino di penitenza. E’ preoccupata per l’umanità segnata da paura, angoscia, invita alla confessione sacramentale”. Ma oltre alla Madonna, Minutelle sostiene di parlare anche con la voce dei santi.

“Mi sono attenuto ai divieti che mi erano stati imposti dalla Diocesi” dichiara ancora Minutella. Se il mio è un dono lo si capirà dai frutti che porta e ci sono. La Madonna sta passando dalle nostre parti e ha scelto me. Ciò mi porta sofferenza e fatica ma non posso sottrarmi. Io obbedisco e basta”

“Le divine locuzioni” di cui don Minutella è artefice – ha detto Pennisi – rappresentano un serio rischio per il profondo turbamento di molte coscienze, si precisa che sono ingannevoli e forvianti le sue “profezie” e che la loro diffusione mette seriamente a rischio la genuina devozione popolare verso la Madonna, gli Angeli e i Santi.

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