Carini. Scavi in un pozzo alla ricerca dei corpi dei Maiorana (video)
Non si fermano le ricerche dei corpi di Antonio e Stefano Maiorana, padre e figlio scomparsi da Isola delle Femmine il 3 agosto del 2007. L’inchiesta è stata riaperta alla fine di giugno e da allora la procura ha ordinato gli scavi in alcuni terreni di Carini. Negli ultimi giorni carabinieri, vigili del fuoco e gli uomini del soccorso alpino stanno setacciando un uliveto di un decina di ettari al confine con il territorio di Torretta. Scavano all’interno di un pozzo profondo 30 metri per rimuovere massi e detriti dal fondo, il terreno è delimitato da una recinsione nella quale è stato affisso un cartello con la scritta “Divieto di accesso, area sottoposta a perquisizione”.
Nelle scorse settimane le ruspe erano entrate in azione nei pressi di via Ercole e di via Agnelleria, in contrada Serra Cardillo a Villagrazia di Carini, la zona dove sarebbero stati agganciati per l’ultima volta i telefonini dei Maiorana. Secondo gli accertamenti svolti dall’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Rossella Accardo, ex moglie di Antonio e madre di Stefano, le celle coincidevano con i tracciati telefonici dei Maiorana, e già diversi mesi fa quella secondo il legale era l’area dove concentrare le ricerche. Finora però non sarebbe stato trovato nulla, nemmeno nel cantiere di Isola delle Femmine in cui i Maiorana stavano costruendo un residence da oltre 7 milioni di euro con la società “Calliope”. Un giallo lungo 8 anni, tanto che l’inchiesta era stata archiviata. A fine giugno nuovi elementi hanno spinto la procura a riprire le indagini. Il nuovo input verrebbe da alcune indicazioni date agli investigatori. L’ultimo collaboratore che ha detto di conoscere particolari sulla sorte dei Maiorana è Vito Galatolo, ex capoclan dell’Acquasanta
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