Niente cemento alla riserva di Caporama di Terrasini, il WWF vince una lunga battaglia giudiziaria
Sventato dopo 9 anni di battaglie giudiziarie il tentativo di edificazione sulla costa della Riserva naturale Capo Rama di Terrasini.
Il tar Sicilia ha stabilito, infatti, attraverso una sentenza, che il perimetro della Riserva Regionale, gestita dal 2000 dal WWF, resta quello deciso dal decreto del 2005 che, sancì la protezione e ne ampliò i confini.
Respinto dunque il ricorso proposto da una società immobiliare, proprietaria dei terreni della Riserva considerati inedificabili, che, se accolto, avrebbe permesso la costruzione di una lottizzazione in una delle aree più delicate e selvagge della costa siciliana.
In totale, sono stati salvati, 60 ettari di territorio protetti che, il WWF, aveva proposto di ampliare rispetto al perimetro originario. La loro tutela fu richiesta per proteggere un tratto di costa rocciosa, ricco di vegetazione e ad altissimo tasso di endemismi.
Questo splendido promontorio, protetto fin dal 1968, ricade all’interno di uno dei Siti di Importanza Comunitaria : Cala Rossa e Capo Rama; è costituito da un’alta falesia calcarea che domina un tratto di costa tra più suggestivi e interessanti dal punto di vista naturalistico. Tra i suoi simboli, la palma nana, unica specie autoctona d’Europa, che forma circa 5 ettari di macchia mediterranea. La Riserva, data la sua posizione, è anche punto di osservazione strategico per gli uccelli migratori.
La sentenza del TAR Sicilia è una vittoria, secondo il WWF, per tutto il paesaggio costiero italiano, uno dei più a rischio; secondo l’ultimo censimento effettuato, dall’Associazione “Cemento coast to coast”, le ferite peggiori inferte dall’urbanizzazione costiera riguardano proprio Sardegna e Sicilia, rispettivamente con 95 e 91 casi negli ultimi 15 anni.