Il Comune di Terrasini paga gli stipendi agli operai dell’Ato rifiuti

Si chiama “espromissione”, l’istituto giuridico che ha consentito al Comune di Terrasini di pagare direttamente gli operai dell’Ato. Gli uffici lo hanno applicato e hanno già liquidato le mensilità di aprile e maggio. Una boccata di ossigeno, dunque, per i 27 operatori ecologici che, in questi mesi, hanno continuato a garantire il servizio nella speranza che qualcosa si muovesse. In arretrato, però, rimangono gli stipendi di giugno e luglio e la quattordicesima mensilità. Il provvedimento, firmato dal responsabile dell’igiene ambientale, Fabio Tuttolomondo, dovrebbe essere solo il primo atto di una serie che garantiranno le spettanze. Dunque, la formula che alleggerisce la tensione tra netturbini e amministrazione è l’articolo 1272 del codice civile. In sintesi, Terrasini si sostituisce all’Ato Palermo 1 e paga direttamente i creditori, cioè gli operai. I contributi, invece, sono dati alla società d’ambito che, a sua volta, dovrà versali all’Inps. Tutte queste somme, poi, saranno detratte dalle fatture che il Comune si vedrà recapitare dalla “Servizi comunali integrati rsu”.

La soluzione dell’amministrazione terrasinese è la prima volta che si applica in un contesto fatto di paesi in lotta contro l’emergenza rifiuti e di lamentele dei lavoratori.

Qualcosa di simile a Terrasini era avvenuto a Isola delle Femmine, ma, in quel caso il primo cittadino ha fatto ricorso ad un’ordinanza. Cinisi, invece, sempre con un atto del primo cittadino, ha ottemperato a due fatture. Non si tratta, però, di un pagamento diretto dei dipendenti. Giangiacomo Palazzolo, infatti, ha saldato quanto richiesto alla società d’ambito che, in seguito, dovrebbe mettersi a posto con gli emolumenti degli impiegati. A Terrasini, la determina di liquidazione ha preso lo spunto da una delibera della giunta Cucinella. Annunciata alla stampa, alcune settimane prima dall’assessore all’Igiene ambientale, Gianfranco Puccio, la “soluzione” per evitare le proteste e il blocco del servizio punta tutto sull’incapacità dell’Ato di garantire il servizio. Ma, non solo. L’atto della giunta parla delle possibili ripercussioni sull’igiene e sul turismo in una cittadina che, in estate, migliaia di visitatori prendono d’assalto. Gli atti citano pure lo stato di disagio dei lavoratori che, se in altri paesi, hanno incrociato le braccia per protesta, a Terrasini, invece, contando su un rapporto fiduciario con l’assessore Puccio, hanno non solo garantito, ma incrementato il servizio. Dal mese di maggio, infatti, quando la fornitura dei mezzi è andata alla società “Ecoburgus” , sulla statale 113 è nato un centro comunale di raccolta attivo anche la domenica con operai che smistano gli utenti tra le diverse postazioni.

Riccardo Salvia

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