Castellammare. Accesso al mare dei faraglioni, Metropolis contro il Prefetto
Sta facendo discutere a Castellammare del Golfo, la sospensione dell’ordinanza del sindaco, chiesta dal prefetto di Trapani in merito al libero accesso al mare della tonnara di Scopello. La disposizione del primo cittadino prevedeva l’ingresso gratuito allo specchio d’acqua antistante all’antica struttura di fronte i faraglioni. Il prefetto Leopoldo Falco ha convocato il sindaco Nicolò Coppola in prefettura per tentare mercolì prossimo una mediazione con i proprietari del’ex tonnara, chiedendo itanto e ottenendo la sospensione dell’ordinanza. Non sono mancate le polemiche. Il circolo Metropolis parla di “pesantissima interferenza e ingerenza nell’azione amministrativa di un organo democraticamente eletto. Ci chiediamo – si legge in una nota – di che ordine siano i motivi che hanno spinto il Prefetto a fare un passo così impegnativo, in un momento in cui c’è un braccio di ferro tra l’amministrazione comunale e la proprietà della tonnara che ha privatizzato indebitamente un tratto di costa. Auspichiamo che il sindaco mantenga la propria posizione e non si lasci condizionare da pressioni di varia provenienza. Evidentemente gli interessi che ruotano attorno alla tonnara di Scopello sono ancora più grossi di quanto si potesse sospettare ed è per questo che è tanto più necessario che l’azione amministrativa e la democrazia siano salvaguardate.” Sulla stessa linea il Movimento 5 Stelle che ieri aveva invitato il sindaco ad andare avanti su questa strada. Hanno suscitato una serie di polemiche pure le dichiarazioni del presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna, contrario al libero accesso al mare di Scopello. Un cartello di associazioni di Alcamo e Castellammare attacca Zanna, che “si fa portavoce – si legge in una nota – degli interessi pirivatistici dei proprietari della Tonnara, interessi spacciati per tutela del manufatto storico. Dei proprietari egli assume non solo le posizioni, ma anche il linguaggio aggressivo, scagliandosi contro le associazioni culturali e ambientaliste locali che da più di 10 anni si battono per ripristinare l’elementare diritto di accesso libero al demanio e al mare e contro un sindaco che ha semplicemente fatto il suo dovere di tutela di un interesse pubblico richiesto da tutto il consiglio comunale e dalla cittadinanza”. Le associazioni chiedono che l’accesso sia libero ma “regolamentato dal comune, ricorrendo al numero chiuso e che sia salvaguardato il sito, cosa che attualmente – sostengono – non avviene affatto nonostante i 70,000 visitato l’anno che pagano 3,50 euro ciascuno”.