Partinico. Domani l’addio allo storico Giuseppe Casarrubea

Si celebreranno domattina alle 10.30 nel santuario della Beata Pina Suriano, i funerali di Giuseppe Casarrubea, storico di Partinico deceduto a causa di una malattia all’età di 69 anni. La salma si trova nella sua abitazione di via Catania, dove da ieri è un andirivieni di gente. Con Casarrubea va via un esempio di straordinario impegno civile.

Fu dirgente scolastico dell’Istituto “Privitera”, segretario cittadino dei Democratici di Sinistra, tentò pure la scalata al Comune e al Parlamento, quindi si interessò di storia, società, politica.

Autore di moltissimi libri, l’ultimo sul sociologo Danilo Dolci, ha pubblicato diverse opere sulla strage di Portella della Ginestra e su Salvatore Giuliano, il bandito di Montelepre, i cui resti sono stati riesumati nel 2010 a seguito proprio di un esposto in Procura dello storico partinicese. Il professore ipotizzava che la tomba custodiva il cadavere di un’altra persona, ma il test del DNA avrebbe dimostrato che il profilo genetico era compatibile con quello di Giuseppe Sciortino, nipote di Giuliano, con il quale Casarrubea ebbe aspri scontri, tanto che si sono querelati a vicenda. L’indagine è stata archiviata, mentre il segreto di Stato sui fatti di Portella della Ginestra cadrà nel 2016, ma il professore se n’è andato via prima. Uno dei suoi libri più importanti, ‘Portella della Ginestra. Microstoria di una strage di Stato’ fu oggetto di un processo, intentato all’autore dal generale dei carabinieri Roberto Giallombardo. Nella sentenza del processo Giallombardo-Casarrubea venne dichiarata la validità della sua ricerca storiografica.

Al centro dell’attività di Giuseppe Casarrubea gli intrighi tra mafia, fascismo e servizi segreti. Il suo archivio intitolato al padre, assassinato in un agguato alla Camera del lavoro di Partinico, raccoglie documenti sull’Italia e sulla Sicilia del XX secolo, ci sono pure venti mila atti che riguardano la storia di Partinico.

Nel novembre del 2011, il sindaco Salvo Lo Biundo, aveva nominato Casarrubea consulente per la valorizzazione e promozione dell’archivio storico della Città. L’incarico era arrivato due anni dopo la provocazione lanciato dallo storico che aveva deciso di indirre un bando per l’assegnazione gratuita dell’archivio che comprende carte provenienti da Washington, Londra, Roma, Lubiana e da collezioni private; sempre nel 2009 era stato firmato un protocollo di intesa tra il comune di Partinico e l’associazione “Non solo Portella”, della quale Casarrubea era il presidente, che prevedeva l’assegnazione di due stanze di Palazzo Ram che avrebbero dovuto ospitare l’archivio del professore. Un sogno che Giuseppe Casarrubea non ha potuto realizzare.

Aveva iniziato però a catalogare e digitalizzare i documenti in un blog casarrubea.wordpress.com, sul quale si legge la sua ultima riflessione datata 13 maggio 2015. Uno scritto sull’impatto con la malattia e la vita in un ospedale, nel reparto di Medicina Clinica e Respiratoria. “Gli uomini –si legge- hanno una caratteristica di cui durante tutta la loro vita non si accorgono. Da giovani o da persone più mature amano borse, borsellini, borsoni, borselli. Da anziani, però, si riducono con la borsa delle loro urine in mano[…]. A differenza della variegata popolazione scolastica, quella che abita gli ospedali non mistifica. Dentro ci sono i personaggi più vari. Artigiani, disoccupati, pensionati, impiegati e via di seguito. Ciascuno di loro è portatore di una storia, che si esprime attraverso la patologia: punto nodale di una lunga cronologia di comportamenti […]. Ignorare questa realtà della vita quotidiana è da folli perché questo mondo è ricco di insegnamenti e ci aiuta a capire che non tutto nella società e nelle istituzioni è da buttare come spesso siamo soliti fare senza cognizione di causa”.