Oggi a Capaci l’inaugurazione del restauro della statua di Gesù Bambino benedicente
E’ tornata all’antico splendore la statua lignea policroma raffigurante il Gesù Bambino benedicente del XIX secolo della Parrocchia della Beata Pina Suriano di Capaci, più conosciuta come Chiesa di San Rocco.
Grazie al generoso contributo dei fedeli, la restauratrice Ivana Mancino ha recuperato la preziosa opera artistica, i cui colori originali, nel tempo, erano stati occultati da smalti, nastri adesivi e stucco colorato.
Un intervento indispensabile che ha restituito a Gesù Bambino quei particolari che la mano dell’uomo, nel tempo, aveva nascosto.
La scultura era in condizioni molto precarie, poiché l’intera superficie della statua era stata attaccata dalle tarme; inoltre la gamba destra era fratturata e le braccia erano distaccate e incollate con del nastro adesivo.
La restauratrice ha dovuto realizzare una base lignea decorata con la tecnica della doratura al fine di poter sostenere la statua che, in origine, era solamente adagiata al fianco della statua di San Giuseppe.
L’abile sarta Anna Rizzo, su un disegno di un antico modello dell’800, ha confezionato e donato il prezioso vestito e le scarpette che da oggi verranno indossati dalla statua.
La devozione alla regalità di Gesù Bambino, cominciò a diffondersi nel XVI secolo, periodo in cui vennero realizzate raffigurazioni del bambinello non più adagiato nella culla, ma in piedi, su un trono, vestito con abiti bellissimi e con la mano benedicente.
Il culto del “Bambino Divino” coinvolse, le famiglie aristocratiche di Capaci, quelle che avevano congiunte fondatrici di conventi o semplici suore. Dalle classi agiate, il culto si propagò a quelle popolari con grande intensità e partecipazione. Quasi ogni famiglia possedeva una scultura di Bambinello a protezione della casa e a propiziare nuove maternità.
I lavori di restauro del Gesù Bambino Benedicente, verranno inaugurati stasera, nella chiesa della Beata Pina Suriano, alla presenza del Parroco Davide Chinnici e del suo predecessore Don Filippo Taormina .