Due piazze di Isola delle Femmine saranno dedicate alle vittime di mafia (Video) Vincenzo Enea e Nicolò Piombino
Piano Ponente e Piano Levante saranno rispettivamente intitolate a Vincenzo Enea e Nicolò Ciampolillo, due vittime di mafia assassinate nel 1982.
L’annuncio del sindaco di Isola delle Femmine, Stefano Bologna, è stato fatto questa mattina, in occasione della cerimonia organizzata per ricordare la morte dell’imprenditore isolano Vincenzo Enea.
Autorità civili, militari e religiose, si sono dati appuntamento in via Palermo, proprio sul luogo in cui l’8 giugno di 33 anni fa, Enea venne ucciso.
Tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta, i clan mafiosi della zona avevano messo le mani sulle attività edili del territorio, e tramite l’uso di prestanomi nelle imprese mafiose, nonché di tecnici e di politici compiacenti dell’epoca, intendevano sbaragliare la concorrenza di imprenditori “liberi” quali Vincenzo Enea.
Quest’ultimo, dopo una serie di atti di minacce e danneggiamenti subiti, non si piego’ mai alle richieste dell’ormai boss ergastolano Francesco Bruno, che voleva costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia.
Un diniego che gli costo’ la vita. La ricostruzione dei fatti e’ emersa dagli atti processuali a carico di Bruno.
Dal 2008, l’associazione Isola Pulita, presieduta da Pino Ciampolillo, tenta di sensibilizzare la pubblica amministrazione a dare il giusto riconoscimento alla famiglia che finalmente è arrivato.
Nel contempo, la Giunta Bologna, ha deciso di onorare anche il sacrificio del Brigadiere dei Carabinieri Nicolò Piombino, testimone di giustizia ucciso barbaramente dalla mafia nel gennaio dello stesso anno.
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Intervento alla cerimonia commemorativa di Silvio Piombin:, pensieri, riflessioni e rimembranze…
Il V.B. piombino Nicolo’ nasce a Caltagirone il 29 maggio 1927, giovanissiomo si arruola nella “Benemerita” Arma del Carabinieri rimanendo in S.P.E. fino al 1976.
Il carabiniere Piombino si contraddistinse sempre per il profondo attaccamento al dovere dimostrato nell’assolvimento dei compiti d’istituto, sempre fedele alla sua missione istituzionale di tutela della legalità.
I carabinieri, infatti, si sono da sempre guadagnati la pubblica considerazione non solo per le virtu’ militari, ma anche per la loro dedizione protesa all’affermazione della legalità.
E’ per l’appunto, nella considerazione che le qualità summenzionate erano riconosciute al V.B. in pensione,che questi, si era conquistato l’affetto e la stima della cittadinanza tutta, stima ed affetto che penso continui nella memoria di quanti lo hanno conosciuto.
In un tardo pomeriggio invernale , poco prima di recarsi in parrochhia per una celebrazione eucaristica neocatecumenale, mani assassine e vigliacche lo sottrassero all’amore dei propri cari.
Erano gli anni in cui la Mafia sanguinaria e spregiudicata, in un turbinio di violenza – siamo difatti nella fase della c.d. 2^ guerra di mafia – mieteva vittime. ricordo ancora gli editoriali de il giornale “L’Ora” di Palermo allorquando venivano riportati in coda ai nomi delle vittime tre puntini rossi, come a dire…”non finisce qui”
Mai avrebbe potuto immaginare la mia mente di adolescente di veder comparire il proprio cognome sul giornale
Correva il 26 del mese di gennaio 1982, 11 giorni dopo l’omicidio di Giacomo Impastato nipote del boss di Cinisi Badalamenti, che mani vili uccidevano barbaramente sull’uscio di casa mio papà, un servitore dello Stato. “era un testimone pericoloso” titolò il giornale del tempo. Con questa motivazione poichè ex investigatore veniva narrato l’efferato assassinio di un uomo umile e buon padre di famiglia per l’aiuto reso ancora alle forze dell’ordine per la ricostruzione di alcuni delitti avvenuti nella zona, atti e attività che sono e, restano per me coperti da segreto istruttorio.
lo stesso anno in cui fu ucciso C.A. dalla Chiesa.
Il mio pensiero va a questi due uomini, di cui conservo le foto nel mio album personale , accomunati dalla stessa passione la MUSICA.
L’allora Colonnello, durante la sua permanenza a Palermo 1966/1973, amava organizzare annualmente una manifestazione canora denominata “Ugoletta d’Oro” presso la Legione CC di C.so Vitt. Emanuele.
Anch’io partecipai a quelle manifestazioni distinguendomi nell’arte canora e ricevendo per ben tre anni consecutivi la medaglia d’oro di primo classificato direttamente dal Colonnello C.A. Dalla Chiesa.
Lui, amante della musica era felice e sorridente durante le esibizioni dei piccoli artisti, allo stesso modo era mio padre durante le mie esibizioni.
Ancora oggi conservo le foto di questi DUE UOMINI UNITI DALLO STESSO DESTINO UNITI NELLO STESSO SORRISO.
Ma quell’anno…, anche se la barbara mano assassina si illuse di spegnere quel sorriso non vi riuscì, perche il loro sorriso E’ ANCORA VIVO DENTRO DI ME!
Oggi ricordare un innocente che ha perso la vita a causa della violenza mafiosa è un impegno morale per tutti, ricordare un uomo, colpevole di essere stato UN CARABINIERE E UN SERVITORE DELLO STATO, fino in fondo, con le stellette cucite sulla pelle.
Ringrazio VIVAMENTE l’Amministrazione Bologna e la società civile che permettono la testimonianza del ricordo, la memoria che si fa impegno per la DIFESA DEI DIRITTI, PER LA GIUSTIZIA E LA LIBERTA’, le vittime di Mafia portano una storia e la loro morte ci ha dato e ci da consapevolezza.
Siamo tenuti a rispettare la MEMORIA DI TUTTE LE VITTIME DI TUTTE LE MAFIE a loro dobbiamo il tributo della memoria, affinchè si possano assumere COMPORTAMENTI DIVERSI.
I giovani rappresentano un investimento per il futuro e quindi dobbiamo EDUCARLI AL RISPETTO DELLA PERSONA, ALL’OSSERVANZA DELLE REGOLE E DELLE LEGGI.
sono tanti gli innocenti uccisi dalla Mafia
Molti sapevano di essere nel mirino;
altri sono morti per aver sfiorato e intaccato interessi mafiosi (cfr VINCENZO ENEA)
altri ancora per sbaglio.
A TUTTE LE VITTIME DELLA VIOLENZA MAFIOSA, AL V.B. IN PENSIONE PIOMBINO NICOLO’ VA IL NOSTRO OMAGGIO E LA NOSTRA PROMESSA DI IMPEGNO
Silvio Piombino