Delitto Agostino, nuove indagini sull’omicidio del poliziotto e della moglie

Respinta la richiesta di archiviazione sulla morte del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, il gip Maria Pino ha ordinato alla procura nuove indagini sul delitto e sui depistaggi.

delitto agostino 2La coppia fu assassinata il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini (nella foto il luogo dell’omicidio) da due killer che fuggirono a bordo di una moto. Il duplice omicidio è ancora avvolto nel mistero, le indagini sono state riaperte e terrebbero conto anche delle dichiarazioni di alcuni pentiti, alle quali si sta cercando di dare riscontro.

Nell’inchiesta verranno analizzati i rapporti tra mafia ed esponenti delle istituzioni: Nino Agostino infatti, lavorando sotto copertura avrebbe scoperto qualcosa. Ufficialmente –ricorda repubblica.it- era solo un agente del commissariato San Lorenzo, ma in realtà si sarebbe occupato della cattura di alcuni superlatitanti, come svelò la sera del delitto un suo collega di pattuglia. Quella confidenza però fu ignorata dall’allora capo della squadra mobile Arnaldo La Barbera che preferì piuttosto seguire la pista di un’improbabile vendetta per motivi passionali. Dunque, adesso, il gip chiede che si faccia luce anche sul depistaggio che per molti anni ha impedito la ricerca della verità sul caso Agostino. In questa direzione, Maria Pino accoglie una richiesta del legale di parte civile della famiglia Agostino, l’avvocato Fabio Repici, e sollecita la procura di Palermo a recuperare la trascrizione integrale dell’audizione dell’ex prefetto Luigi De Sena davanti ai pm di Caltanissetta: De Sena fu fra il 1985 e il 1992 ai servizi segreti, era grande amico di La Barbera. A lui i pm avevano chiesto dei rapporti fra l’ex capo della mobile palermitana e il Sisde. Ma le risposte sono state evasive. E il giudice vuole approfondire il perché. Il gip dispone pure che il padre dell’agente ucciso venga messo a confronto con Giovanni Aiello, l’ex poliziotto della squadra mobile di Palermo sospettato di essere “faccia da mostro”, l’infedele che secondo alcuni pentiti sarebbe stato al centro di una lunga stagione di delitti eccellenti. Un uomo con la “faccia da mostro” aveva cercato Nino Agostino pochi giorni prima del delitto, a casa di suo padre. Disse: “Siamo colleghi”. E andò via con un complice, su una moto. Anche altre procure, come Caltanissetta, stanno indagando su “faccia da mostro”.

fonte: palermo.repubblica.it

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