Alcamo. Sebastiano Bonventre scrive alla cittadinanza
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera del sindaco dimissionario Sebastiano Bonventre alla cittadinanza.
Dopo aver, doverosamente, informato il sig. Prefetto di Trapani e dopo avere preso in considerazione un’ulteriore pausa di riflessione da Lui suggerita, rassegno le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Sindaco della Città di Alcamo. Oltre a quattro procedimenti in tre anni e relative sentenze emesse da Tribunali amministrativi sulla legittimità incontrovertibile della mia elezione che, inevitabilmente, hanno condizionato e frenato durante questo periodo l’attività amministrativa (direi con scientifica puntualità), mi giunge un incredibile avviso di garanzia per abuso di ufficio e lesioni personali in merito ad alcune vicende di allontanamento per assenteismo dal posto di lavoro di alcuni lavoratori in carico al Comune. Dall’amministrativo al penale qualunque percorso appare, pertanto, buono per paralizzare regolarmente ogni attività di governo della Città. A questo si associa una serie inaccettabile di attacchi di ordine personale, tanto vili quanto strumentali, forieri di rabbia e odio che offendono me e la mia famiglia coinvolgendo persino quanti di loro non ci sono più e facendo sempre della calunnia una verità, con l’abituale arroganza autoreferenziale tipica di chi si crede sempre dalla parte della ragione e non si interroga su eventuali dubbi. E’ doloroso, inoltre, assistere ad azioni di ignobile e squallido sciacallaggio politico ad opera di alcuni già vicini, e non solo in politica, cui più di una ragione di stile e di opportunità avrebbe dovuto condurre, invece, almeno al silenzio. Tutto ciò ha fiaccato la volontà di spendermi per la Città e mi ha fatto riflettere sul bisogno di tutelare la serenità della vita dei miei affetti più cari che, come padre e come marito, ho il dovere di difendere. Ho scelto, quindi, pur con molta sofferenza interiore e nella consapevolezza amara che ciò potrebbe anche creare dei disagi ai cittadini, di rinunciare al mandato. Non è mio compito valutare l’operato di questa amministrazione che ha sempre agito in gravissime oggettive difficoltà finanziarie legate alla progressiva e drastica riduzione dei trasferimenti regionali e statali passati dal mio insediamento da circa 112 € a cittadino a meno di 40 € e le cui scelte strategiche hanno ineluttabilmente cozzato con le assurde norme che regolano il patto di stabilità, causando anche il blocco della spesa da Gennaio scorso ad oggi. Eppure Alcamo, statistiche ufficiali alla mano e con buona pace di “detrattori di professione”(cosa assai diversa da chi si pone a criticare giustamente e con spirito costruttivo), rimane la Città tra grandi e medie della Sicilia con la maggiore percentuale di raccolta differenziata ora intorno al 53% dal 42% di partenza; sono state riattivate le isole ecologiche e riaperto il CCR insieme ad una politica di incentivazione fiscale per migliorare ulteriormente la qualità del servizio. E’ stata internalizzata la pulizia della spiaggia di Alcamo Marina, altra zona del nostro territorio da tempo dimenticata e su cui è stato aperto un tavolo di lavoro con Ferrovie dello Stato, ANAS e Assessorato Regionale all’Ambiente. Il tutto per definire l’acquisizione al patrimonio comunale del tratto di strada statale che la attraversa (da intestare ai carabinieri Apuzzo e Falcetta) e apertura al traffico dei sottopassi, l’allargamento della strada lato mare, la scomparsa dei pilastri relativi al soprapassaggio incompiuto in zona Aleccia, la possibilità di realizzare finalmente lì un asse fognario. La dotazione idrica della città è stata incrementata di circa 50 litri al secondo raggiungendo così livelli ora soddisfacenti, sebbene rimanga vetusta la rete idrica interna; è stato approvato, altresì, il progetto relativo alla captazione di ulteriori 30 litri/secondo da fonti in zona Madonna del Ponte con eliminazione di una pompa di sollevamento e significativa riduzione dei costi oltre che ulteriore incremento dell’approvvigionamento idrico. Con il contributo del GAL abbiamo restaurato fontane, edicole votive e promosso parte dell’attività culturale della città e del territorio. La rimanente attività del genere, inficiata, anche a causa della mancata approvazione nello scorso esercizio finanziario delle variazioni di bilancio è stata, invece, portata avanti esclusivamente attraverso le capacità e le relazioni personali degli attuali amministratori. L’attività culturale, anche grazie alla collaborazione di associazioni, scuole, privati e alla parte “positiva” di Alcamo e ai cittadini che non criticano in maniera sterile, ma che costruiscono, è stata sempre di qualità (con pubblico riconoscimento più volte operato dalla stampa regionale che vede questa città oggettivamente quale polo di riferimento). Ed ancora il centro culturale per le visite alla riserva naturale di Monte Bonifato (per la cui gestione di essa è in corso di avanzato stato la convenzione con la Forestale), il rifugio sanitario per animali (ricordando che altrove di questa tipologia di strutture non esiste neppure l’ombra), la villetta dedicata agli animali di affezione, il Biomercato ormai in fase di prossima apertura. L’affidamento del Parco suburbano ad una associazione come la “Laurus” ha riportato questo spazio nella fruibilità dei nostri cittadini e in particolare dei bambini, così come, del resto, sta analogamente per avvenire per le aree a verde di Piazza Falcone e Borsellino già abbellita da significativi murales antimafia realizzati da alcune associazioni. L’ ulteriore valorizzazione degli spazi del Collegio dei Gesuiti con apertura, seppure da definire meglio, del museo degli strumenti musicali del maestro Fausto Cannone, il riordino della biblioteca civica e la sua fruibilità mediante l’interconnessione in rete con altre biblioteche, il progetto Creative Lab connesso al Museo di Arte contemporanea che rimarrà alla Città negli anni, il progetto Courage di scambio tra i giovani e di proposte per diventare imprenditori di se stessi, il recupero del sito della Fornaci romane, il progetto di mobilità sostenibile territoriale denominato Trame d’Occidente rappresentano riferimenti certi per la Sicilia Occidentale e per il territorio tutto. Il Car Sharing in convenzione con l’AMAT di Palermo, il prossimo arrivo di 50 biciclette elettriche, l’apertura abituale del parcheggio sotterraneo di Piazza Bagolino, fin oltre l’orario di chiusura dei negozi, l’accordo sottoscritto con i commercianti del centro storico per addivenire progressivamente ad una estensione dell’area pedonale ed alla modifica delle vie di accesso alla città insieme al piano parcheggi, ora alla firma del dirigente e praticamente definito, rappresentano momenti importanti nella ricerca di sempre migliori condizioni di vivibilità urbana. Abbiamo attenzionato i ragazzi, dando un riconoscimento e una visibilità a chi si è distinto nel campo artistico-culturale, sportivo e li abbiamo resi protagonisti delle decisioni per la Cittadella dei giovani, in fase di ultimazione che verrà consegnata nel dicembre 2015. Appaltati finora oltre 22 mln. € di lavori pubblici con lo Stadio S. Ippolito definito, l’anfiteatro in corrispondenza del Geosito (preservato) in fase di realizzazione, la riqualificazione del quartiere S.Ippolito con la costruzione anche di nuovi uffici comunali iniziata, la ristrutturazione dei locali di Via Tornamira e Via Croce, appaltata la proposta di finanziamento per il Social Housing, in fase di attribuzione (con ottimismo motivato), un patrimonio edilizio scolastico in gran parte messo a norma in questo periodo, il progetto di videosorveglianza cittadina in via di completamento, il progetto di ristrutturazione degli impianti sportivi prossimi allo stadio comunale e denominato CENTO PASSI, la manutenzione di strade ed infrastrutture mai compiutamente sufficienti ma assolutamente in linea con il massimo delle nostre disponibilità, lo straordinario successo dei Volontari per il Castello di Calatubo che ha consentito di porre all’attenzione nazionale questo splendido maniero che, con le somme ora disponibili dal FAI, verrà solo in parte protetto ed in più è stato presentato al Ministero ed all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali un progetto esecutivo redatto dai tecnici comunali per il restauro completo di cui attendiamo, con speranza, risposte. Il riordino di tutto il materiale archeologico presente, disseminato anche in musei situati fuori Alcamo, e dei reperti rinvenuti sul Monte Bonifato grazie ad associazioni di volontariato e alla Soprintendenza di Trapani. Proprio in questi giorni, inoltre, sono in corso con l’Assessorato Regionale Beni Culturali, Sovrintendenza di Trapani e Comune, colloqui per determinare le somme sufficienti per mettere in sicurezza il Castello dei Conti di Modica e la conseguente apertura (finalmente!) del Museo del Vino ed Enoteca Regionale lì allocati. La revisione del piano regolatore è ampiamente partita con l’attribuzione degli incarichi per la redazione del piano agricolo-forestale e di quello geologico, mentre sarà una innovativa modalità di rapporto con l’Università di Palermo, che unirà risparmio con competenze di assoluto valore a supporto della nostra équipe di ufficio secondo un metodo, dai noi per primi proposto e da molti ora copiato, che fornisce gli elementi per la redazione di quello generale. Il SUAP è stato istituito ora formalmente e la costituzione del front-office all’urbanistica ha di molto velocizzato il rilascio delle concessioni. Alcamo è città solidale ed in questo spirito, pur con grande difficoltà relativa alla pochezza di risorse, non è stata diminuita in modo significativo la spesa sociale ponendola, a detta dei più, tra le eccellenze in questo campo fornite dagli enti locali regionali. La recente apertura dei cantieri di servizio e l’inizio dei progetti lavoro porteranno ora un pò di ristoro a tante famiglie in difficoltà e contribuiranno a migliorare l’aspetto di Alcamo e i servizi comunali in genere. Con grandi difficoltà e sacrificio dei dipendenti è stato mantenuto, in città, l’ufficio del Giudice di Pace, rimangono anche tutti gli uffici al servizio dell’agricoltura, abbiamo acquisito per 10 anni dalla ex Provincia Regionale di Trapani il Pala D’Angelo. Un rigoroso controllo sugli affari del personale e sul bilancio, operato dall’assessore al ramo, ha condotto ad una revisione critica non solo di atti ma anche di atteggiamenti nel tentativo di ricostruire un adeguato rapporto tra parte politica e dirigenza comunale. Al momento del mio insediamento, dell’ospedale funzionalmente inteso come tale rimaneva ben poco essendo lo stesso nel tempo destinato a divenire poco più di un poliambulatorio territoriale. Si è riusciti a modificare tale assetto attraverso una azione incisiva e coordinata che ha consentito di mantenere una struttura sanitaria se non ottimale, quantomeno funzionale alle esigenze del territorio e sopratutto ridotata di un Pronto Soccorso, non considerando che ancora è disponibile un finanziamento (con specifica destinazione), per la realizzazione di una nuova struttura. L’apertura verso il Mediterraneo suggellata con il gemellaggio con Aqaba (Giordania), i periodici incontri con i Consoli di Marocco e Tunisia, il meeting con la delegazione palestinese attestano la capacità di dialogo della nostra comunità espressa, anche in modo forte, da iniziative come quella operata dagli studenti e docenti dell’Istituto Magistrale e del Liceo Musicale (nato anche per l’impegno di questa amministrazione) come la manifestazione “Cammino della Speranza”. Importante e non ultima, l’attenzione prestata alla cultura della legalità e dell’antimafia con la mostra di Gaetano Porcasi sullo stragismo, la manifestazione Venti di Legalità tenutasi ad Alcamo, l’onore di avere quali cittadini onorari Cecile Kyenge e Don Antonio Lusuardi che si battono a livelli diversi a difesa degli ultimi, il costante impegno profuso, tra i tanti, dai componenti il Corpo di Polizia Municipale sul piano della cultura della prevenzione prima di pensare alla repressione. Ringrazio i tanti amici e le forze politiche che mi hanno sostenuto con entusiasmo, anche a quelle non più facenti parte della coalizione di governo, ringrazio i cittadini ovunque schierati che, con suggerimenti propositivi, hanno contribuito a migliorare la vita in città, i corpi di volontariato ed i dipendenti comunali tutti che con abnegazione, spesso nell’incertezza del proprio precario futuro, rendono una costante opera di servizio. Grazie ai tanti che si sono impegnati direttamente in politica, dagli sperimentali collaboratori civici agli assessori che si sono succeduti tutti ed a quelli in carica, nello specifico, che vivono con me questo momento particolarmente difficile anche sul piano umano. Grazie ai parlamentari alcamesi che, al di là della loro appartenenza, anche nell’ambito della inevitabile a volte polemica politica, sono stati sempre presenti allorchè si trattava di interessi comuni destinati al bene del territorio, ai consiglieri comunali che fino a ieri hanno manifestato il loro sostegno (non solo di maggioranza). Grazie alle forze politiche tutte per la loro costante attività sul territorio, all’Anci Sicilia per l’attenzione manifestata verso Alcamo, ai sindaci degli altri comuni per la coesione mostrata e la determinazione posta nelle rivendicazioni. In questi tre anni ho salito e disceso le scale di palazzo municipale con la schiena diritta e la testa alta avendo ben in mente solo l’interesse della nostra Alcamo e dei suoi abitanti, ho mantenuto invalicabile il perimetro del Palazzo a faccendieri e mafiosi, sull’esempio anche di coloro che mi hanno preceduto nella carica. Non so quali siano i parametri per giudicare l’operato di un Sindaco che possano avere valore assoluto ritenendo che ogni valutazione vada fatta inquadrandola nel tempo storico del proprio mandato. Se questo quindi è un metodo plausibile tocca ai cittadini stabilire se si è fatto poco o molto di quanto realmente e concretamente possibile realizzare, ma se la qualità si dovesse misurare sulle attenzioni a elargizioni clientelari, sottogoverni, suggerimenti di assegnazioni di contributi e/o prebende varie, come da recenti ipocriti e squallidi giudizi da alcuni di certa casta in queste ore pubblicamente espressi, sono assolutamente orgoglioso di essere stato considerato, da costoro, il peggior sindaco della storia di questa amata città di Alcamo. Nessuna fuga da responsabilità, ma sofferenza per l’acredine, le ingiustizie subite, l’impossibilità di portare avanti il mandato in maniera serena. Ed è per questo che vado via, avendo rispetto assoluto della valenza etica della carica che non può essere lesa dalla presenza di un sindaco a qualunque titolo sottoposto, comunque, ad indagini ad opera della Autorità Giudiziaria. Auguro alla Città tutta ed al mio prossimo successore, chiunque sarà, un mondo di bene affidando il suo operare a Maria SS. dei Miracoli, nella consapevolezza peraltro che, a mani libere, la difesa del mio onore potrà essere ben più incisiva.
Sebastiano Bonventre