Tagli agli stipendi ai sindaci, Commissione Ars vara la norma
Grazie ad un accordo fra Pd e Forza Italia, passa in Commissione Affari Istituzionali, la riforma che taglia i costi della politica nei Comuni siciliani.
Ma il voto finale spetta all’Ars che dovrà esprimersi, a riguardo, nel corso di una seduta d’aula fissata per il prossimo 9 giugno.
Si tratta del quarto tentativo per ridurre l’esercito di sindaci, assessori e consiglieri comunale dagli attuali 6.354 a 5.205.
Il primo dei tre commi esitati dalla Commissione, primo prevede che dalla prossima legislatura (salvi quindi i Comuni che vanno al voto adesso) il numero di consiglieri venga ridotto genericamente del 20%. Solo nei capoluoghi e in altre 6 grandi città che hanno fra i 50 mila e i 100 mila abitanti la riduzione sarà del 10%.
Ciò che scatta subito è il taglio degli stipendi di sindaci e consiglieri. Dal primo luglio, se l’Ars approverà il testo a giugno, nel rispetto delle soglie di reddito nel resto d’Italia, il sindaco di Palermo vedrà ridursi la retribuzione, che scenderà dagli attuali 8.459 euro lordi a 7.018.
Nelle città che hanno fra i 50 mila e i 100 mila abitanti, l’indennità per il primo cittadino non potrà superare i 3.842 euro lordi.
In quelle che hanno una popolazione fra i 30 mila e i 50 mila abitanti, il massimo è di 3.218 euro, 3.049 per i comuni che hanno fra i 15 mila e i 30 mila abitanti, 3.005 euro per quelli dai 10 ai 15 mila abitanti, 2.705 euro per i sindaci di paesi che hanno fra 5 e 10 mila abitanti, 2.014 euro per quelli da 3 a 5 mila, 1.402 fra mille e 3 mila e infine 1.291 per i paesi con meno di mille abitanti.
Per quanto riguarda le indennità dei consiglieri comunali, a Palermo si passa dai 140 ai 103 euro lordi a seduta, da 56 a 36 euro in tutti i paesi con più di 30 mila abitanti e meno di 250 mila, da 33 a 22 nei comuni con più di 10 mila abitanti e meno di 30 mila, da 28 a 18 euro per i paesi con una popolazione fra mille e 10 mila abitanti, e infine da 22 a 17 euro nei comuni con meno di mille abitanti.
La norma approvata in Commissione, inoltre, riduce il rimborso che il comune fa alle aziende o a gli enti pubblici in cui il consigliere comunale è impiegato.
Con questa operazione, il risparmio annuale per “Mamma Regione” sarà di 48 milioni di euro.