Il Tar boccia l’Asp 6 e da via libera alla fornitura di pannoloni da 41 milioni
Il Tribunale regionale amministrativo dà ragione alla Santex, la società che si era accaparrata la maxifornitura di pannoloni all’Asp di Palermo, da 41 milioni di euro, poi revocata dall’azienda sanitaria.
La gara d’appalto e i criteri di aggiudicazione, finiti nel 2013 sotto la lente di ingrandimento della Procura di Palermo, sono stati riconosciuti legittimi.
La vicenda ruota attorno alle denunce fatte dal presidente della Regione Rosario Crocetta e dell’assessore alla sanità Lucia Borsellino, sulle presunte pressioni dell’allora manager Salvatore Cirignotta ai danni di due membri della commissione di gara, il provveditore Fabio Damiani e l’ex direttore di Villa delle Ginestre, perché aggiudicassero l’appalto alla ditta Fater. Pressioni che i due funzionari non esitarono a denunciare.
Rimosso dall’incarico, Cirignotta, finito in cella e, attualmente sotto processo per turbativa d’asta, il 16 febbraio del 2013 la giunta regionale, approvò un atto d’indirizzo per modificare il sistema di distribuzione dei pannoloni per anziani. Ma la procura diede l’ok per il dissequestro del bando e il 23 febbraio la gara venne aggiudicata alla multinazionale Santex, con sede a Sarego, in provincia di Vicenza. La base d’asta era di 8 milioni e 400 mila euro l’anno per un quinquennio. La ditta vincitrice ha offerto 7 milioni e 800 mila euro, superando di poco la Fater.
Dieci mesi dopo, il 5 dicembre del 2013, il nuovo manager Antonino Candela, anche su impulso di Palazzo d’Orleans, revocò la gara ormai aggiudicata. Un provvedimento a cui la Santex si oppose, facendo ricorso e ieri la sezione prima del Tar presieduta da Nicolò Monteleone, bocciando l’annullamento disposto da Candela, ha dato il via libera all’appalto da 41 milioni.
Le motivazioni non sono ancora note ma — secondo i giudici amministrativi — la commissione esaminatrice ha proceduto regolarmente all’aggiudicazione. La gara avrebbe rivoluzionato il sistema, con la distribuzione casa per casa del materiale, e avrebbe comportato un risparmio di due milioni di euro all’anno. L’Asp, attualmente, per il rimborso spende circa 10 milioni di euro all’anno. Non si sa ancora se il manager Antonino Candela intende appellarsi alla sentenza che sconfessa il suo provvedimento.