(Video) Fede e speranza per la 379^ Processione del Santissimo Crocifisso di Monreale
L’ultimo sparo dei fuochi d’artificio è esploso alle 2,20 di questa notte, nella gremita piazza Duomo di Monreale, mentre la Confraternita del Santissimo Crocifisso ha compiuto l’ultimo tratto del viaggio del simulacro tornato nel santuario della Collegiata, dopo oltre 8 ore di Processione.
Tantissimi i fedeli che hanno reso omaggio o “Signuri menz’a a strata”, vivendo in pieno le emozioni che la sua immagine regala da sempre ai credenti.
Dopo il Solenne Pontificale della mattina, con tutte le autorità civili, militari e religiose, dal Santuario della Collegiata, è avvenuta la classica “Scinnuta ru signuri”.
A seguire, per ore ed ore, la Confraternita del Santissimo Crocifisso, ha permesso che i bambini baciassero il costato del simulacro, che i fedeli gli accostassero le rose o che passassero i loro fazzoletti sulla sacra immagine.
La Processione, come sempre, ha avuto inizio alle 18, con l’omaggio dei 12 stendardi che, inchinandosi, simbolicamente, hanno testimoniato la devozione e la sottomissione della città al Crocifisso.
Particolarmente emozionati i membri della nutrita confraternita, presieduta da Valentino Mirto, che come sempre ha fatto un ottimo lavoro, soprattutto durante in passaggio nel punto più critico della Processione, quella della “Nisciuta ru Ferru”, come sempre ostacolato dalla moltitudine di gente, mentre petali di rose piovevano dal cielo.
A piazza Vittorio Emanuele, sotto il municipio, quando era già mezzanotte e il luogo brulicava ancora di gente, c’è stato il tradizionale omaggio floreale del sindaco Piero Capizzi, alla presenza dell’Arcivescovo Michele Pennisi, ai piedi della “vara”.
L’alto prelato, ha ricordato come il sacrificio della Croce vada rinnovato ogni giorno con l’impegno a favore dei malati, degli oppressi, dei deboli, degli emarginati, ricordando come la croce non si porti un giorno sulla spalla, ma ogni giorno nel cuore.
Infine, la confraternita, malgrado avesse il cuore listato a lutto per la perdita di Riccardo La Bruna e Alessandro Faraci, ha portato a termine il viaggio con lo spirito di sacrificio di sempre.
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