Ex Province. Sindacati annunciano sciopero regionale dei lavoratori

C’è incertezza sul futuro dei lavoratori delle ex province, gli enti formalmente aboliti dal governo Crocetta e sostituiti dai Liberi Consorzi dei comuni.
Il vuoto normativo e i tagli ai trasferimenti da parte dello Stato e della Regione hanno spinto i sindacati a lanciare una mobilitazione regionale.
Ieri nella giornata dedicata alla Festa dell’Autonomia Siciliana, si sono svolte contemporaneamente nove assemblee nelle sedi delle province.
“Dopo la bocciatura all’Ars del disegno di legge sui liberi consorzi sotto il fuoco amico dei franchi tiratori e la trasmissione della prima puntata della finanziaria 2015 che taglia risorse agli enti – annunciano Cgil, Cisl e Uil – è tempo di rompere gli indugi e proclamare lo stato di agitazione che culminerà con uno sciopero regionale tra la fine del mese e la prima decade di giugno”.
Prima della mobilitazione generale, saranno attivate tutte le procedure previste dalla legge e verrà chiesto alle Commissioni competenti all’Ars di essere sentiti per denunciare la grave situazione in cui versano gli enti. “Siamo perché venga garantito il funzionamento degli enti intermedi di governo del territorio – dichiarano inoltre le segreterie regionali – e perché si arrivi ad una riforma compiuta del settore, tenendo in equilibrio il rapporto che deve esistere fra funzioni, risorse ed il mantenimento dei livelli occupazionali”.
“La mobilitazione dei lavoratori delle province siciliane – concludono i sindacalisti – è pienamente inserita nell’ambito di quella nazionale, ma chiediamo al governo e all’assemblea regionale che si assumano le proprie responsabilità per non precludere il futuro ai lavoratori ed ai servizi che garantiscono ai cittadini”.

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