Cinisi, in migliaia per ricordare Peppino Impastato
Si sono concluse ieri sera a Cinisi le manifestazioni in ricordo di Peppino Impastato, il giovane di Democrazia Proletaria, ucciso dalla mafia nel 1978. Il momento più atteso fra le iniziative in programma, come sempre è il lungo corteo che si è svolto sabato pomeriggio, che dalla sede di Radio Aut a Terrasini, dove Peppino denunciava il malaffare dell’epoca, è arrivato fino all’abitazione di Impastato nel corso di Cinisi, oggi “Casa Memoria”. In migliaia hanno partecipato alla storica manifestazione che richiama ogni anno tantissima gente proveniente da ogni parte d’Italia. Al termine del corteo, il fratello di Peppino, Giovanni Impastato, dal balcone di Casa Memoria, ha criticato duramente il presidente della Regione Rosario Crocetta, che non ha mantenuto la promessa – fatta lo scorso anno in occasione della sua visita a Cinisi – di far diventare il casolare dove fu ucciso il giornalista il 9 maggio 1978, “luogo di interesse culturale” e “monumento della legalità”. Non è stato dunque possibile farlo visitare alle numerose persone arrivate in occasione del 37° anniversario della morte. Il proprietario infatti ha deciso di chiudere l’ingresso. E Giovanni Impastato ha parlato di “azione criminale” e di “offesa alla memoria” chiedendo che il problema venga risolto al più presto procedendo con l’esproprio. Quest’anno le manifestazioni in ricordo di Impastato, sono state caratterizzate dalle polemiche, sollevate dopo che il sindaco di Cinisi Gian Giacomo Palazzolo ha deciso di cambiare nome a Via Salvatore Badalamenti, partigiano ma fratello di Don Tano Badalamenti, capomafia di Cinisi che ordinò la morte di Impastato per le sue denunce fatte attraverso la Radio. Il primo cittadino ha ribadito questa volontà al termine della manifestazione, recandosi al comune e approvando un’apposita delibera. Secondo l’Associazione dei Partigiani, Badalamenti venne trucidato dai nazifascisti, per il sindaco invece, le cose andarono diversamente e fu fatto un favore alla mafia.
Alle manifestazioni di quest’anno hanno partecipato fra gli altri, Sabina Guzzanti con la visione e un dibattito sul suol film “La Trattativa”, e Marco Ligabue, autore del singolo “il silenzio è dolo”.
Numerosi sindaci hanno partecipato alla manifestazione, fra questi c’era anche il primo cittadino di Messina Renato Accorinti.