Rubavano 300 litri di gasolio al giorno, in manette cinque dipendenti Rap
“C’era tua nipote la femmina. Ne ha voluti pure quattro lei e glieli ho dati a lei”. Oppure, “Domani tu prendi la panda, vai a lasciare tua moglie e poi ti vai a fare la benzina.” Sono alcuni dei brani nudi e crudi delle intercettazioni che hanno incastrato 9 dipendenti della Rap, l’ex Amia, la municipalizzata del Comune di Palermo che si occupa della raccolta rifiuti.
Avevano trasformato la ditta nel loro supermarket privato, dal quale prelevare di tutto per poi distribuirlo ai parenti o venderlo a conoscenti compiacenti e cittadini ignari. Sì, anche cittadini ignari, perché il figlio di uno degli arrestati aveva pure allestito una bancarella nel mercato di Ballarò sulla quale esponeva prodotti di proprietà della municipalizzata.
Il massimo della sfacciataggine, dell’arroganza. Perché si ritenevano furbi, intoccabili. La polizia ha scoperto che dal luglio del 2013 allo scorso marzo dai serbatoi della ditta in via Ingham sono stati rubati 300 litri di gasolio al giorno. Il carburante veniva versato in bidoni e recipienti di vario tipo, anche in bottiglie di plastica. Poi, utilizzando una Panda e un furgoncino, rigorosamente della municipalizzata, si passava alla fase della distribuzione ai parenti e alla vendita a prezzi vantaggiosi, 1 euro a litro, alla cerchia di affezionati clienti.
Per non rischiare di rimanere a secco, nella sede della ditta gli impiegati infedeli avevano pure interrato una cisterna per farne un deposito abusivo nel quale versare il carburante che non era stato venduto e dal quale attingere quando non era possibile sfruttare la colonnina prosciugata quotidianamente. Un vero saccheggio, che non risparmiava anche tute da lavoro, sacchi, mazze, scope, detersivi, il Rio Blu, che ha colpito gli agenti, perché era il detergente utilizzato dalla ditta era particolarmente apprezzato dalle mogli dei dipendenti ladri. Anche la carta igienica era apprezzata. Rubavano anche pacchi su pacchi di carta igienica. Una situazione scoperta dalla Polizia che ha fatto lievitare il costo dell gestione ai danni dei contribuenti.
Per cinque responsabili sono stati disposti i domiciliari, per quattro l’obbligo di presentarsi quotidianamente in Questura.