(Video) L’ultimo saluto al Maestro Puparo di Partinico Nino Canino
Un passato carico di emozioni, quello vissuto dal Maestro puparo di Partinico Nino Canino, a cui ieri, nella Chiesa del Madonna del Carmine è stato dato l’ultimo saluto.
A rendergli omaggio, oltre ai familiari e agli amici più cari, i suoi allievi e quanti hanno sempre apprezzato l’arte di chi ha trascorso la sua vita a creare marionette e a portare in scena l’Opera dei Pupi, un tempo unica fonte di istruzione e una delle poche occasioni di svago per le classi sociali più umili, ma anche per la borghesia.
Con il Cavaliere Nino Canino, morto all’età di 86 anni, se ne è andato anche un importante pezzo di storia di Partinico, ma l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvo Lo Biundo non sembra averne compreso il valore, tant’è che non ha presenziato ai suoi funerali.
Figlio d’arte, con il cavaliere Nino Canino si è estinta la quarta generazione di una dinastia di Maestri pupari. Fu il suo bisnonno Antonino che, nel 1855 fece conoscere “L’opera dei Pupi” a Partinico; un’arte poi ereditata dal nonno Nino, dal padre Vincenzo e infine da lui che lascia il suo patrimonio d’arte alle figlie Maria Pia e Laura.
L’Arciprete Salvatore Salvia, nell’omelia, ha rammentato l’amore e la passione per l’autentica cultura che Nino Canino ha rappresentato nel mondo contribuendo a tenere alto il nome di Partinico.
Il prelato ha pure lanciato un appello alle autorità assenti, “affinchè la sua memoria, così come le sue straordinarie opere d’arte che animava narrando, con voce ammaliante, la storia dei paladini di Francia o di Nofrio e Virticchio, possa continuare a vivere nel tempo”.
Il suono del silenzio, eseguito da un bambino con la sua tromba, ha accompagnato il feretro all’uscita dalla Chiesa. Il Maestro Nino Canino ha così compiuto il suo ultimo viaggio verso l’eterno.
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