Cinisi. PD: “intitolare via Badalamenti a Felicia Impastato”
Dopo l’annuncio del sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo, di cancellare “via Salvatore Badalamenti”, il segretario provinciale del Partito Democratico, Carmelo Miceli e i consiglieri comunali del PD Salvatore Catalano, Vera Abbate e Caterina Palazzolo, chiedono che quella strada nei pressi del Comune venga intitolata a Felicia Bartolotta, la madre-coraggio, simbolo della lotta a Cosa Nostra.
La targa che porta il nome di Salvatore Badalamenti, partigiano ma anche fratello del boss Tano, verrà rimossa il prossimo 9 maggio in occasione delle commemorazioni per Peppino Impastato.
Salvatore Badalamenti, era uno degli otto figli che Vito, il padre del capomafia, ebbe da Giuseppa Spitaleri. Di poco più grande del patriarca di Cinisi, era nato nel 1920. Poco chiare, invece, sono le circostanze della morte. La banca dati dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza cita un giovane di Cinisi con quello stesso nome e data di nascita che militava con il nome di battaglia “Turiddu” nella “Quinta divisione della brigata Ellero”. Gli archivi ci dicono che fu trucidato il 23 aprile del 1945 a San Albano Stura, un paesino in provincia di Cuneo. E che fosse proprio il fratello di Gaetano, lo disse lo stesso capo della cupola. Durante il processo per l’omicidio Impastato, si vantò di questo fratello partigiano al quale Cinisi aveva intitolato la strada.
Per il sindaco Palazzolo “quello che appare sicuro è che la via gli è stata dedicata per fare un piacere al fratello mafioso e proprio per questa ragione cancelleremo il nome”.
Il Partito Democratico ha quindi proposto l’intitolazione a Felicia Bartolotta che insieme al figlio Giovanni Impastato, ha lottato con coraggio per fare emergere la verità sulla morte di Peppino accusando e sfidando il boss Tano Badalamenti. “L’impegno civile di Felicia va valorizzato –spiegano Carmelo Miceli, Salvatore Catalano, Vera Abbate e Caterina Palazzolo- anche con l’intitolazione di una via, anzi di quella via finora chiamata Salvatore Badalamenti”