Carini. Acqua: il Comune si affida ad Amap; è polemica
Il consiglio comunale di Carini ha votato l’adesione all’Amap per l’affidamento temporaneo del servizio idrico.
La municipalizzata di Palermo gestirà gli impianti fino al prossimo 30 settembre come previsto dall’accordo siglato nei giorni scorsi per scongiurare l’emergenza acqua in 42 comuni e il licenziamento dei 202 lavoratori ex Aps.
Il documento discusso dall’assise civica è stato approvato da soli cinque consiglieri comunale, dieci erano assenti mentre quattro hanno votato contro ed uno si è astenuto dalla votazione.
Contrari Alessandro Gambino del movimento “L’Altra Carini”, Valeria Gambino del PD, gli indipendenti Giuseppe Ciluffo e Giuseppe Bondì.
Alessandro Gambino punta il dito contro il sindaco Giuseppe Agrusa che –si legge in una nota- “ha deciso di remare contro gli interessi della collettività, portando in Consiglio un atto di indirizzo che non offre alcuna garanzia ai cittadini circa la natura degli interventi che Amap andrà a realizzare. Il fallimento di APS –continua Gambino- dava l’opportunità al Comune, sia pure in via temporanea fino al 30 settembre, di gestire in proprio il servizio idrico, soluzione che avrebbe permesso un notevole risparmio per i cittadini, costretti in questi anni, a sopportare una tassazione altissima a fronte di un servizio del tutto scadente. Tale scelta, inoltre, avrebbe consentito al Comune di usufruire di un fondo regionale istituito a tale scopo. Carini –prosegue Alessandro Gambino- ha tutte le risorse per gestire in modo efficiente ed efficace il servizio idrico integrato: personale qualificato, mezzi e soprattutto ingenti risorse idriche. Purtroppo, ancora una volta, l’Amministrazione ha deciso di non assumersi alcuna responsabilità, preferendo affidare la gestione temporanea del servizio all’Amap, e ciò, in assenza di un piano industriale che possa dar conto della tipologia di interventi che verranno effettuati e in assenza di una normativa regionale organica che possa garantire in futuro la gestione pubblica del servizio. Ho votato contro –spiega il consigliere del movimento “L’Altra Carini”- perché ritengo che su un bene così prezioso come l’acqua non si possa e non si debba fare profitto; questa, d’altra parte, è l’indicazione inequivocabile che è pervenuta dal popolo italiano e anche dai carinesi, con il referendum popolare del 2011. Con il voto di ieri sera, hanno perso i cittadini e ha vinto il pressappochismo di un’Amministrazione comunale ormai allo sbando, incapace di effettuare la ben che minima programmazione. Da parte mia e del movimento L’Altra Carini –conclude Alessandro Gambino- vi è l’impegno a continuare questa battaglia per l’acqua pubblica a tutti i livelli, l’acqua per noi, è un diritto sacrosanto che va garantito a tutti e su cui nessuno deve potere speculare, lotteremo ancora e in ogni sede, contro coloro i quali, a prescindere dallo schieramento politico di appartenenza, vorrebbero mercificare questo bene essenziale in nome di interessi diversi da quelli della collettività”.
Replica il sindaco Giuseppe Agrusa che difende la scelta dell’affidamento temporaneo del servizio idrico ad Amap. “Rischiavamo –dice- di piombare nell’emergenza, già da questa mattina il paese poteva restare senz’acqua. Al momento la legge è vincolante e poi non eravamo preparati a gestire autonomante il servizio. La futura amministrazione potrà decidere il futuro dell’acqua a partire dal 30 settembre. Invito intanto i consiglieri comunali Alessandro Gambino, Giuseppe Bondì, Valeria Gambino e Giuseppe Ciluffo, che hanno votato contro l’atto di indirizzo, a chiedere ai propri candidati a sindaco di inserire nei programmi elettorali la gestione pubblica dell’acqua, spiegando nei dettagli come intendono procedere in merito. La scelta di aderire temporaneamente ad Amap è stata fatta per evitare disagi e quindi per tutelare la collettività”.