Borgetto. “La pistola alla tempia e la paura di morire”, parla l’imprenditore sequestrato e rapinato (intervista)
Lo hanno aspettato davanti la porta di casa e gli hanno puntato una pistola alla tempia minacciandolo di morte; sul volto porta ancora i segni della violenza subita e quando racconta le fasi dell’agguato a stento trattiene la commozione.
Pensava di non uscirne vivo Benedetto Cucchiara 59 anni, imprenditore di Borgetto che ieri mattina alle 5.30 è stato sopreso da un commando armato nella sua abitazione di contrada Iazzo Vecchio, zona di campagna sotto la statale 186, proprio da dove probabilmente sono arrivati i rapinatori.
Un mese fa gli avevano avvelenato il cane, un Rottweiler, Cucchiara si è fatto delle domande, ma poi gli impegni quotidiani hanno scacciato via i cattivi pensieri dalla sua mente. Non si può escludere che i due episodi siano collegati, non si può escludere che la banda di delinquenti tenesse sotto tiro l’imprenditore -proprietario della Cucchiara srl, ditta indivuduale che fornisce mezzi a nolo per la raccolta dei rifiuti- già da tempo.
Cercavano soldi i rapinatori, hanno frugato in tutte le stanze ed arrivati al primo piano dell’appartamento hanno tirato giù dal letto il figlio dell’imprenditore, Riccardo 24 anni.
Ad entrambi è stata puntata contro una pistola e poi calci e pugni. Non hanno opposto resistenza, hanno consegnato il denaro che avevano in casa, proprio la sera prima Benedetto Cucchiara aveva venduto un mezzo pesante e quindi aveva incassato un anticipo di circa 6 mila euro che ha consegnato ai rapinatori. Quindici mila euro i contati rubati, più alcuni oggetti in oro, due cellulari, il dvr del sistema di video sorveglianza e la Fiat 500 modello cabrio del 24enne.
“Un’ora da arancia meccanica” racconta l’imprenditore, che insieme al figlio è stato pure legato ad una sedia. Poi i rapinatori sono andati via e Bendetto Cucchiara ha lanciato l’allarme
Guarda l’intervista