“Appalti truccati alla Gesap”, 14 indagati
Sale a quattordici il numero degli indagati per il sistema degli appalti all’aeroporto Falcone e Borsellino. Associazione per delinquere, turbativa d’asta e corruzione i reati ipotizzati. La corruzione è contestata a Carmelo Scelta, direttore della Gesap la società che gestisce l’aeroporto. Scelta avrebbe avuto contatti con Santi Palazzolo, il pasticcere di Cinisi che ha denunciato e fatto arrestare Roberto Helg che gli aveva chiesto una mazzetta per continuare a lavorare all’interno dello scalo. Scelta dopo uno scambio di sms era andato nella pasticceria di Cinisi. A Palazzolo che chiedeva il rinnovo della concessione, gli aveva consigliato di andare a parlare direttamente con Helg. Poi tutto è stato bloccato dall’arresto del vicepresidente della Gesap. L’inchiesta si intreccia con un indagine già precedentemente avviata dalla Procura in cui emergerebbero appalti truccati che si sono verificati fino a maggio dello scoso anno. I magistrati hanno analizzato appalti di ogni tipo: per lavori sulle piste e per i parcheggi a pagamento. L’inchiesta che ha portato all’arresto di Helg ipotizza ora l’esistenza di un “tavolino” al quale l’ex vicepresidente della Gesap si sarebbe seduto con almeno altre tre persone, per ottenere la maggioranza nel cda, scambiandosi favori, portando ciascuno una pratica e non ostacolandosi a vicenda. C’è un passaggio nell’intercettazione registrata il 25 febbraio, in cui Helg dice a Santi Palazzolo per fare paura all’imprenditore, che “c’è il proprietario di un grosso bar di Palermo che sta aprendo dei punti vendita e alla Gesap, se entra uno di questi, darà le garanzie necessarie.” Ovvero le mazzette. La nuova gestione di Gesap, guidata da Fabio Giambrone, sarebbe estranea alle vicende contestate. Il comune di Cinisi, attraverso il vicesindaco Aldo Ruffino, nei giorni scorsi ha confermato in consiglio comunale la volontà di costituirsi parte civile al processo.