Si sarebbe appropriata delle somme stanziate per il ventennale della strage Falcone, chiesto il rinvio a giudizio
La Procura della Repubblica di Palermo ha chiesto al Gup il rinvio a giudizio di Antonia Di Martino, ex economa del Comune di Capaci, per il reato di peculato.
Secondo l’accusa, la donna, si sarebbe appropriata di circa 1.160 euro, distraendo la somma dal fondo stanziato dal Comune di Capaci per la commemorazione del ventennale della strage Falcone.
L’indagine e’ stata condotta dal sostituto Francesco Del Bene con il coordinamento del procuratore aggiunto Bernardo Petralia.
La vicenda risale al 2012, quando alla guida dell’ente locale c’era il sindaco Benedetto Salvino. Fu la sua giunta a destinare tali somme per alcune iniziative programmate per il 23 maggio, data in cui il paese ricorda il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinari, fatti saltare in aria con il tritolo sull’autostrada, proprio all’altezza dello svincolo di Capaci ed Isola delle Femmine.
Nel 2012, peraltro, ricorreva il ventennale dell’anniversario dell’eccidio e per l’occasione a Capaci giunse pure l’allora presidente del Consiglio Mario Monti.
L’attuale sindaco Sebastiano Napoli, contattato telefonicamente, si è detto assolutamente ignaro di tutta la vicenda. “Antonia di Martino – dice – non svolge più il ruolo di economa del comune già da qualche mese, peraltro, a causa di problemi di salute, si trova in malattia e non si conosce ancora la data del suo rientro. Non ero assolutamente al corrente che ci fosse un’inchiesta giudiziaria aperta nei suoi confronti, spero – conclude il sindaco Napoli – che in sede di udienza preliminare – possa dimostrare la propria estraneità ai fatti che le vengono contestati”.
Secondo l’accusa, Antonia Di Martino, si sarebbe appropriata del fondo impegnato dall’ente locale che, effettivamente, per motivi ancora da chiarire, non sarebbe poi stato speso. La donna, dunque, dovrà far luce sull’ammanco della somma.