Partinico. “Mattone selvaggio”, denunciate cinque persone
Pugno duro della polizia municipale di Partinico contro l’abusivismo edilizio, scattano cinque denunce.
A finire sotto inchiesta per violazioni delle leggi in materia edilizia, nell’ambito di distinte operazioni coordinate dal comandante del Corpo, Giuseppe Russo, sono cinque persone, tra cui due coppie di coniugi. Entrando nel dettaglio delle attività volte al contrasto del fenomeno delle costruzioni “fuori legge”, i caschi bianchi hanno accertato che in contrada Giambruno, nel territorio di Partinico, era stata realizzata una struttura ad una sola elevazione fuori terra, già ultimata ed adibita, senza le necessarie autorizzazioni, ossia in difetto di concessione edilizia ed in violazione delle disposizioni in materia urbanistica. I lavori sarebbero stati eseguiti in assenza della prescritta autorizzazione sia del Comune sia del competente ufficio del Genio Civile, in quanto il manufatto, di una superficie di circa 50 metri quadrati, era stato edificato in una zona sottoposta a vincolo sismico. Da ciò, la denuncia alla Procura della Repubblica per i proprietari della struttura: V.R. e C.A., rispettivamente marito e moglie.
Deferita all’autorità giudiziaria anche un’altra coppia di coniugi partinicesi. Si tratta di B.G. e B.R., in questo caso, i due avrebbero realizzato in una via del centro storico, un gazebo abusivo in ferro, lamiera e legno di una superfice di circa 50 metri quadrati, adiacente una preesistente costruzione (di proprietà degli stessi e in regola con le leggi in materia) in assenza delle prescritte autorizzazioni dell’ufficio tecnico del Comune. La struttura, inoltre, ricade in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico.
La quinta persona ad essere denunciata alla procura della Repubblica è M.P., anche lui di Partinico. L’uomo è accusato di aver realizzato, in contrada Albachiara, su una struttura preesistente, una sopraelevazione, ossia un ulteriore piano, di una superficie di circa 120 metri quadrati, senza essere in possesso delle prescritte autorizzazioni, sempre in materia edilizia.
Per i tre manufatti non è scattato il sequestro, essendo già stati tutti definiti ed abitati.
Intanto, per mettere un freno agli irriducibili del “mattone selvaggio”, proseguono incisivi e costanti i controlli antiabusivismo edilizio ed ambientale da parte della polizia municipale.
Graziella Di Giorgio