Violazioni ambientali, confiscata la “Euro calcestruzzi”
Dopo il sequestro nel 2013 per violazioni in materia ambientale, adesso, e sempre per lo stesso reato, arriva la confisca per il complesso aziendale della “Euro calcestruzzi” di Borgetto, con sede in via Dommartino, per un valore di circa 400 mila euro.
La ditta è intestata agli imprenditori borgettani Filippo Scrozzo di 58 anni e Giuseppe Giaimo di 50, entrambi ritenuti prestanomi di Benny Valenza, “il re del calcestruzzo”, che sarebbe vicino alle famiglie mafiose dei Vitale e dei Brusca.
Il provvedimento, emesso dal gip di Palermo, Piergiorgio Morosini, è stato eseguito ieri mattina dagli agenti del commissariato di polizia di Partinico in collaborazione con la guardia di finanza e la polizia provinciale, che nel 2013 avevano effettuato il sequestro dell’impianto.
A far scattare i sigilli due anni fa erano state alcune violazioni riscontrate dalle forze dell’ordine in materia ambientale.
In particolare, era stata accertata –nel corso di un controllo-, l’emissione di fumi nocivi in atmosfera senza la prescritta autorizzazione.
Da qui il sequestro dell’impresa, la denuncia di Scrozzo e Giaimo per inquinamento ambientale, la successiva condanna al pagamento di un’ammenda e il provvedimento di confisca emesso dal Gip del tribunale di Palermo.
Il complesso aziendale sottoposto ad amministrazione giudiziaria (ma non operativo), si estende su un’area di circa tre milametri quadrati e all’interno si trovano una centrale termica e attrezzature per la produzione di calcestruzzo. Filippo Scrozzo, Giuseppe Giaimo e Benedetto Valenza erano stati arrestati nell’aprile del 2014 dai carabinieri della compagnia di Partinico, nell’ambito dell’operazione “Benny 3” per intestazione fittizia di beni.
Le indagini, coordinate dalla direzione distrettuale antimafia e condotte daglis tessi militari, avrebbero documentato come Benedetto Valenza, effettivo titolare della “Euro calcestruzzi”, avesse intestato i beni ai due collaboratori Scrozzo e Giaimo, ritenuti quindi suoi prestanome. Ufficialmente Scrozzo deteneva l’impresa come socio amministratore titolare al 50,50%, Giaimo invece ne aveva la proprietà per il 49,50%.
Allora, nel provvedimento cautelare, anche il sequestro preventivo della “Euro calcestruzzi”, ma ovviamente una motivazione diversa da quella ambientale
Graziella Di Giorgio