Pd: Rappa si autosospende, Chimenti diffida Aiello
Continuano le polemiche all’interno del Partito democratico di Partinico.
Il consigliere comunale di minoranza Salvo Rappa si autosospende dal gruppo consiliare del Pd. Una decisione arrivata dopo la sospensione a sorpresa del collega Michele Chimenti decisa dal circolo e dalla maggioranza del gruppo democratico. In un documento letto in aula due giorni fa, dal presidente del consiglio comunale Filippo Aiello, gli esponenti del Pd avevano preso le distanze da Chimenti affermando in sintesi, che quest’ultimo utilizza il simbolo del partito in maniera impropria e rilascia dichiarazioni opposte alla linea di governo dell’amministrazione Lo Biundo.
“Ritengo grave – dice Rappa – la superficialità con la quale sia stata discussa l’espulsione di un consigliere comunale, nel corso di una riunione del coordinamento cittadino senza neanche un esplicito punto all’ordine del giorno ed in assenza dell’interessato. Inevitabile è la riflessione politica nel momento stesso in cui un esponente del PD, eletto nella lista del Partito Democratico, viene espulso perché in contrasto con chi si era candidato in un progetto totalmente diverso da quello del PD stesso. Il PD, quale partito radicato nel territorio, deve tener conto degli umori del territorio stesso e non essere una “distorta proiezione di equilibri consiliari”, se a qualcuno questo può dar fastidio continui pure con la censura politica. Ho sempre preferito – aggiunge Rappa – esser elemento di coesione e non di scontro, motivo per cui – viste le infelici dichiarazioni del capogruppo – anticipo la mia autosospensione dal gruppo consiliare, auspicando che anche gli altri consiglieri del PD entrino nel merito della legittimità della gestione del gruppo”
Il riferimento è alle dichiarazioni del capogruppo Aldo Lo Iacono, che annunciando la sospensione di Chimenti aveva aggiunto: “questa è musica anche per le orecchie del consigliere Rappa”. Intanto Michele Chimenti ieri ha diffidato formalmente il presidente del consiglio Aiello ad accettare le richieste pervenute dal gruppo dirigente del Pd. “Il documento che hanno presentato – dichiara – non ha nessun valore né formale né politico, poiché non è contemplato dal regolamento consiliare che i consiglieri comunali possano sospendere un collega dal gruppo. Inoltre la mia sospensione è stata decisa in una fantomatica riunione del Partito. Sempre secondo il regolamento – conclude Chimenti – ogni consigliere deve appartanere ad uno specifico gruppo. E Io ritengo di appartenere ancora al gruppo del Partito democratico.”