Chiusura di posti di polizia, il Consap lancia l’allarme
Da circa un anno il Dipartimento della Pubblica Sicurezza paventa la chiusura selvaggia di oltre 250 presidi di Polizia sparsi in tutta Italia. Si tratterebbe di una operazione di razionalizzazione finalizzata ad una migliore efficienza del “sistema polizia”.
Tutto questo sarebbe necessario per la carenza di organico della Polizia di Stato che, oggi circa 95.000 unità, rispetto alle 117.000 previste.
Ma con il blocco parziale del ricambio di uomini, il cosiddetto turn over, entro il 2020 i poliziotti saranno appena 80.000 unità, e con una età di tutto rispetto, dato che e’ stata superata la media dei 40 anni.
Qualche giorno fa, durante una riunione con i sindacati, i vertici della Polizia hanno riconfermato questa volontà di chiusura.
I presidi destinati a chiudere, per adesso, sono quelli delle cosiddette specialità della Polizia: la Stradale, la Postale, la Ferroviaria, la Frontiera, le Squadre nautiche e alcuni nuclei di artificieri.
Sul fatto che le forze di Polizia vadano ristrutturate, il Consap e’ assolutamente a favore anche sull’unificazione delle forze di polizia, non v’è dubbio alcuno. Purché non si tratti di una semplice fusione, o sovrapposizione, che crei una confusione di ruoli ancora maggiore rispetto a quella attuale.
L’unificazione delle forze dell’ordine, secondo il sindacato autonomo di polizia, deve essere una operazione organica e ben strutturata. Tagliare presidi sul territorio così non ha senso: i Sindacati hanno ribadito che tali operazioni sono devastanti se non concertate in un’ottica complessiva e generale con l’altra Forza di polizia, in quanto abbandonano il territorio, negando la sicurezza ai cittadini, senza indicare gli obiettivi e l’architettura del nuovo modello di sicurezza che si intende realizzare.
Ma in un momento come questo- si chiede il Consap- ad altissimo rischio terrorismo e con un costante e preoccupante aumento dei reati nel nostro paese…chiudere uffici di polizia è la risposta del Governo italiano??
Alle tristi immagini di Parigi, e a quelle del Belgio, dove un attacco di matrice islamica è stato appena sventato; misure straordinarie in Gran Bretagna, Belgio e Spagna. Due terroristi diretti in Italia fermati prima di entrare da noi. Ed alla paura che monta in tutta Europa noi rispondiamo così?
Finanziamo le operazioni per il recupero dei migranti in difficoltà a mare, li andiamo praticamente a prendere in Libia, mentre la spending rewiew si abbatte sul nostro sistema sicurezza.
Il titolare del Viminale è pronto a portare il suo pacchetto antiterrorismo: previste pene ad hoc per i foreign fighters, controlli rigidi e ritiro del passaporto per i sospetti, divieto di vendita dei precursori di esplosivi, stretta sul web con oscuramento dei siti che inneggiano alla violenza.
Probabile proroga dell’operazione strade sicure affidate ai militari, data l’eccezionalità del momento. Una operazione che potrebbe costare altri 12 milioni di euro fino a giugno.
Ma tutto questo, senza avere una Polizia solida, forze dell’ordine ben strutturate, equipaggiate, coordinate e formate, con una intelligence dotata di mezzi e strumenti necessari, credete possa funzionare ad arginare l’emergenza terrorismo?
Nel frattempo, paradosso dei paradossi, abbiamo alcune centinaia di giovani che sono idonei per essere assunti in Polizia, ma sono fuori graduatoria e non vengono assunti. La loro assunzione avverrebbe a costo zero, visto che ormai i soldi per il concorso li abbiamo spesi, e sarebbero forze fresche, giovani e motivate da impiegare per la nostra sicurezza.
La sicurezza non è un costo ma un investimento e il vero risparmio si fa non diminuendo gli uomini, tagliando presidi e depotenziando la Polizia.
Anche perché il livello di allerta in Italia è salito, e non bastano le parole e le rassicurazioni per metterci al sicuro!
Sindacato autonomo di polizia Consap