Fuoco al minimarket, Antonio Di Mercurio ai domiciliari

Ha trascorso 48 ore nel carcere Pagliarelli a Palermo, in attesa di comparire davanti al magistrato. Ieri la convalida dell’arresto: dovrà restare ai domiciliari sino al processo.

Antonio Di Mercurio è stato fermato dai carabinieri con l’accusa di aver appiccato il fuoco davanti a un negozio di generi alimentari in via Monsignor Evola. Il trentaduenne, un incensurato di Terrasini, dovrà rispondere pure di resistenza e oltraggio alle forze dell’ordine che lo hanno ammanettato nella notte di martedì, dopo una segnalazione arrivata al 112. Verso le due, infatti, una coppietta ha avvertito i militari di avere visto un uomo dare alle fiamme uno spartitraffico davanti alla saracinesca di un negozio. E i carabinieri che, dopo la serie di attentati incendiari in paese, avevano attivato un servizio speciale di controllo del territorio, lo hanno presto ammanettato. Da quel momento Di Mercurio era in carcere.

Finora non sono trapelate informazioni sulle dichiarazioni dell’uomo, celibe e con un passato da pescatore.

Su di lui, che pare che negli ultimi tempi abbia vissuto un disagio emotivo, si addensa il sospetto di essere l’autore di altri cinque episodi di incendio doloso. Ipotesi sulle quali stanno lavorando i militari della compagnia di Carini. Al momento però Di Mercurio deve rispondere solo dell’ultimo incendio e della reazione che avrebbe avuto al momento del fermo.

Non ci sono prove che sia l’autore della scia di fuoco che ha danneggiato gli esercizi commerciali e persino la caserma dell’Arma.

Se lo fosse, ovviamente, sarebbero in molti a tirare un sospiro di sollievo, ma adesso c’è il rischio che il trentaduenne possa diventare il “capro espiatorio” di fatti probabilmente di diversa natura.

In questi ultimi trenta giorni Terrasini ha assistito all’incendio del ristorante “I club”, a un’intimidazione ai danni di un barbiere e al lancio di molotov contro un distributore di sigarette, la caserma e una palazzina di via Ruffino.

Altri episodi, tutti concomitanti, ma non necessariamente collegati, sono le fiamme appiccate ai rifiuti nei pressi della scuola Don Milani, che sanno tanto di atto vandalico, e un colpo di mazza contro la porta a vetri di una farmacia la stessa notte in cui un’edicola a Cinisi ha subito un furto.

Anche con Antonio Di Mercurio agli arresti, continua la presenza massiccia dei carabinieri, soprattutto la notte. A dimostrazione che la situazione non è ancora chiara

Riccardo Salvia

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