AnsaldoBreda: lavoratori trasferiti e nessuna certezza per il futuro

Scioperano lunedì prossimo  i 160 dipendenti dello stabilimento AnsaldoBreda di Carini.

Un presidio unitario organizzato da Fiom, Fim e Uilm si terrà alla presidenza della Regione dalle ore 12 in poi.  I sindacati, dopo l’ultimo incontro del 15 gennaio a Roma ritenuto insoddisfacente dalle stesse  segreterie nazionali, continuano a non avere certezze sul futuro. E la decisione comunicata ieri dell’azienda di inviare da lunedì altri 15 lavoratori della fabbrica carinese nella sedi di Napoli e di riconfermare il comando per i  35 distaccati a  Reggio Calabria non ha fatto che alimentare nuove preoccupazioni.

Lunedì nessuno partirà per le sedi individuate: tutti i “trasferisti” parteciperanno allo sciopero.

“Queste trasferte, che ormai riguardano  50 dipendenti, non sono più funzionali a uno scambio di lavoro. Sempre più appaiono come delle eccedenze. E’ il segnale che l’azienda  non intende più  attribuire commesse a Carini e soprattutto indicano che non  c’è un futuro delineato per questo  stabilimento – dichiara il segretario Fiom Cgil Palermo Francesco Piastra –  Su questa vertenza il governo regionale deve assumere una posizione chiara davanti al governo nazionale: la scelta negativa presa  da  Finmeccanica, che potrebbe rinunciare a uno dei suoi siti mentre nelle altre sedi i carichi di lavorano sono garantiti,   aggrava la crisi e la  situazione occupazionale della  provincia di Palermo”. All’incontro di Roma  non è stata in grado di indicare  alcuna seria prospettiva circa il futuro industriale del sito di Carini mentre vanno avanti le trattative per  vendita da parte del gruppo.  “L’azienda inoltre –  scrivono i tre rappresentanti sindacali di Fiom, Fim e Uilm Piastra, Guercio e Comella  in una lettera spedita oggi alla sede Ansaldobreda di Napoli –   non ha rispettato gli impegni assunti con l’accordo del 14 gennaio 2014, che prevedeva l’attivazione di un periodo di cassa integrazione ordinaria  finalizzata alla piena ripresa dell’attività produttiva del predetto stabilimento. Ciò, peraltro, accade in un quadro in cui tutti gli altri stabilimenti Ansaldobreda risultano pienamente saturati sotto il profilo dei carichi di lavoro: prova ne sia che l’azienda è stata costretta ad esternalizzare alcune attività”. “In  tale contesto aziendale, pertanto, riteniamo che le trasferte disposte dall’azienda non siano più compatibili con il pregresso accordo sindacale, sicché le contestiamo fermamente”.

I sindacati nella lettera illustrano la  situazione creatasi a Carini, dove l’assenza di carichi di lavoro non è in grado di  garantire la piena occupazione degli addetti.

Le  segreterie nazionali di Fiom, Fim e Uilm hanno  chiesto  una nuova convocazione presso il ministero dello Sviluppo Economico per poter conoscere  le scelte industriali che Finmeccanica intende adottare per salvaguardare lo stabilimento  nell’ambito del gruppo Ansaldobreda. “Finmeccanica aveva assunto precisi impegni dei  quali oggi non si vede alcun adempimento”.

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