Riparato il guasto a pozzo Ramo, interrogazione dei consiglieri Ricupati e Speciale. Saranno rimborsati gli utenti che hanno subito disservizi
Già nel pomeriggio tornerà a scorrere l’acqua nei rubinetti delle abitazioni di Partinico interrotta a causa di un guasto al quadro elettrico di pozzo Ramo, riparato questa mattina con l’intervento degli operai dell’Ato Idrico e del Comune.
Interessati dal problema in particolare le zone di corso dei Mille, di via Francesco Crispi e di via Vecchia di Borgetto.
L’amministrazione comunale, a seguito dell’ennesimo guasto, è pronta a ricorrere alle vie legali contro l’Ato Idrico –annuncia l’assessore Giovanni Pantaleo- al quale chiederà di prevedere il rimborso in bolletta per tutti quei cittadini che hanno subito il disservizio.
Una proposta già lanciata ieri attraverso i social network dal gruppo consiliare di opposizione “Cambiamo Partinico” che ha invitato gli utenti a conservare le ricevute della fornitura di acqua con autobotti private al fine appunto di essere rimborsati.
E sempre i consiglieri comunali Gianluca Ricupati e Valentina Speciale hanno presentato un’interrogazione sui disservizi idrici per chiedere all’amministrazione Lo Biundo se ritiene ancora di dover attendere nell’agire dinanzi a tale situazione di fragilità in cui versa il servizio idrico a Partinico dopo l’affidamento delle reti ad APS ora fallita; quali interventi ha espletato l’unità di crisi costituita dal Comune, con particolare riferimento agli interventi di manutenzione (di cui si chiede di conoscere l’elenco e i relativi costi sostenuti, nonché le procedure espletate per il recupero delle somme dall’Ato Idrico PA1); qual è la reale situazione del Pozzo Ramo che, ciclicamente, subisce dei guasti che, per il numero e la periodicità con cui si verificano, appaiono anomali e indicatori della mancanza di un intervento di manutenzione straordinario; ed ancora i consiglieri di “Cambiamo Partinico” chiedono all’amministrazione di conoscere le ragioni per cui non è attivo il servizio comunale di autobotti e se intende tutelare i cittadini che hanno dovuto sopperire alla carenza idrica mediante il ricorso ad autobotti private i cui costi si aggiungono a quelli, in larga parte forfettari, richiesti dall’Ato Idrico Palermo 1. Un quesito quest’ultimo al quale l’amministrazione ha già risposto questa mattina con l’annuncio del ricorso alle vie legali contro l’ente gestore.