Sequestrate tre megaville al “Re dei Surgelati”
Tre megaville, due in contrada Serracardillo a Carini e una in via Temi a Partanna Mondello, sono state sequestrate dalla Dia a Salvatore Vetrano, imprenditore di 43 anni, titolare della Veragel. Il cosiddetto re dei surgelati è considerato dagli investigatori, vicino a Gianfranco Puccio e Giuseppe Salvatore Riina, figlio del capo mafia Totò, ed è ritenuto un collettore di interessi mafiosi nel settore in cui opera, anche tramite i suoi familiari. La Dia di Palermo ha cominciato a colpire il suo patrimonio nel maggio del 2013 con un maxisequestro da 38 milioni di euro; poi, nell’ottobre dello scorso gli ha bloccato altre società del settore ittico, avviate con la disponibilità di una decina di suoi ex dipendenti. L’attuale provvedimento, riguarda tre lussuose costruzioni che, sulla carta, risultavano essere solo terreni edificabili. Si tratta infatti di immobili che fanno parte dell’estensione del primo provvedimento e sono stati individuati dopo un sopralluogo degli uomini della Dia che hanno proceduto alla verifica catastale. Le due ville di Carini sono di 17 e 18 vani con piscina, mentre quella di Partanna Mondello è bifamiliare. Tutte sono finite sotto sigillo, come il resto del patrimonio che viene gestito dall’amministratore nominato dal tribunale Roberto Santangelo. Secondo gli investigatori, Salvatore Vetrano avrebbe iniziato la sua scalata al potere economico, rapinando tir e mettendo i suoi capannoni e le celle frigo a disposizione della famiglia mafiosa palermitana di Corso Calatafinimi che, sfruttava queli spazi per nascondere il bottino degli assalti; accumulando un fortuna. I Magistrati del Tribunale di Palermo si sono interessati a Salvatore Vetrano in diversi contesti, condannandolo pure a 6 anni, in due gradi di giudizio, per il tentato omicidio del suo presunto rivale in amore, avvenuto ad Isola delle Femmine il 18 maggio del 2012. Vetrano, accecato dalla gelosia per una ragazza che frequentava, sparò un colpo di pistola a Giuseppe Toia, titolare dell’”Isolauto” che, si salvò per miracolo, dopo un delicato intervento chirurgico.