Depuratore sequestrato, conferenza stampa del sindaco: “collaboriamo alle indagini”
Sarà il Giudice per le Indagini Preliminare a decidere se convalidare il sequestro dell’impianto di depurazione di Cinisi, finito al centro di un inchiesta della Capitaneria di Porto di Terrasini, perchè non funzionerebbe regolarmente.E’ questo il prossimo passaggio dell’inchiesta che al momento coinvolge quattro persone accusate di inquinamento ambientale.
Ieri il sindaco Gian Giacomo Palazzolo ha riunito i giornalisti per chiarire alcuni aspetti della situazione. La vicenda ruota sopratutto alla mancata realizzazione del pennello a mare, la condotta sottomarina che avrebbe dovuto scaricare le acque depurate a 900 metri dalla costa. Si è scoperto che attualmente sarebbe presente solo un tratto di 300 metri. Manca la parte restante, che la ditta incaricata dei lavori non avrebbe realizzato.
Il collaudo della condotta sarebbe risultato inoltre negativo e mancherebbe pure il diffusore.
Il sindaco ha dichiarato di avere indetto una conferenza di servizi con la Guardia Costiera, la Capitaneria di Porto e Polizia municipale e l’ufficio tecnico i cui atti sono stati secretati e inviati alla Procura della Repubblica.
Tra le altre anomalie emerse, anche il fatto che gli scarichi delle abitazioni di Via Cracchiolo e Federico II erano collegati alle condutture delle acque bianche.
Il sindaco Palazzolo nelle sue dichiarazioni ha fatto emergere la gravità della situazione che potrebbe avere ripercussioni su molti soggetti. “L’amministrazione – dichiara il primo cittadino – non intende opporsi ai provvedimenti giudiziari, in quanto ritiene di aver collaborato alle indagini. Andremo fino in fondo, per conoscere la verità.”
PRECISAZIONE DEL SINDACO Il sindaco Palazzolo, in merito a quanto emerso nella conferenza stampa di ieri, precisa in una nota che “la Bono Costruzioni è estranea alla realizzazione del pennello a mare. Nell’eventualità in cui ciò non è emerso chiaramente nella conferenza di ieri, ci si scusa con i diretti interessati.”