Confermata condanna di tentato omicidio per Salvatore Vetrano
Confermata dalla Corte d’appello, la condanna a 6 anni per Salvatore Vetrano, l’imprenditore di Isola delle Femmine accusato del tentato omicidio del presunto rivale in amore Giuseppe Toia. La sentenza di secondo grado, emessa col rito abbreviato e che prevede lo sconto di un terzo della pena, arriva poco dopo il secondo sequestro di beni e società, deciso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo nei suoi confronti. Vetrano, dunque, è stato nuovamente riconosciuto colpevole del tentativo di assassinare Toia e non di lesioni volontarie come la difesa aveva tentato, sostenendo che l’assistito non avesse avuto l’intenzione di uccidere, a solo di spaventare il rivale. Diversa invece, la ricostruzione del pm Gery Ferrara. Vetrano era reduce da una tormentata storia d’amore con Anna Bruno, la giovane figlia del boss mafioso di Isola delle Femmine Giuseppe Bruno, attualmente detenuto. Peraltro, l’imputato ha ammesso i fatti e risarcito la vittima con 200 mila euro. I fatti risalgono al 17 maggio del 2012, quando il titolare di una concessionaria automobilistica, venne ferito gravemente con un colpo di pistola sparato da Vetrano che si era ingelosito perché quella sera lo aveva visto uscire con la sua ex. Tra Giuseppe Toia e Anna Bruno ci fu un incontro casuale in un locale palermitano. La ragazza di trovava in compagnia di amici, tra cui Toia, Alessandro Martello e Mariangela Passalacqua. Vetrano, nel vederla, sospettò che si fosse fidanzata con Toia e sul posto animò una discussione che sembrava essersi chiusa lì. Piu tardi, invece, l’imprenditore, dopo averli cercati in giro per locali, raggiunse l’abitazione della ex ad Isola delle Femmine, dove la donna arrivò molto tardi in compagnia di Toia; a quel punto accecato dalla gelosia, puntò la pistola contro il suo presunto rivale in amore, sparandogli un colpo che lo ferì gravemente. Solo il provvidenziale intervento di Antonio Billeci, un ristoratore del luogo, salvò la vita a Toia che venne caricato sulla sua auto e portato in ospedale. Vetrano, invece, venne accolto a casa di Anna Bruno che cercarono di calmarlo e di rifarlo prendere dallo choc. Poi, per lui scattarono le manette, così come per Raffaele Russo, inizialmente ritenuto complice dell’agguato, ma poi assolto in primo grado su richiesta della Procura. Salvatore Vetrano, titolare dell’azienda di surgelati Veragel di Carini e del ristorante L’Orca di Isola delle Femmine, si è già visto sequestrare, in due distinte operazioni, beni per complessivi 25 milioni di euro.