Emergenza rifiuti, il sindaco: “pronto a rivolgermi alle autorità giudiziarie”

Emergenza rifiuti senza precedenti a Carini dove montagne di spazzatura invadono sopratutto le zone periferiche, nelle quali si sono accumulate centinaia di tonnellate di sacchetti non raccolti da diversi giorni. Una situazione di grave emergenza igienico sanitaria che compromette anche la sicurezza nella viabilità.
Il problema stavolta è legato alla mancanza di discariche dove conferire l’immondizia. Nelle scorse settimane il comune era autorizzato a trasportare la spazzatura in parte a Bellolampo e in parte a Catania. Ma dal 12 dicembre è scaduta l’autorizzazione per conferire nel catanese. La quantità di rifiuti ammessi a Bellolampo inoltre è assolutamente insufficiente per fare fronte alle esigenze del territorio di Carini. Per questo motivo il sindaco Giuseppe Agrusa ha scritto al Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti per chiedere di autorizzare un quantitativo superiore nell’impianto di Palermo o che venga trovata una discarica alternativa. Se non sarà trovata una soluzione entro oggi – prosegue il sindaco – saremo costretti a segnalare questa situazione alle competenti autorità giudiziarie, per tutelare la collettività.”
Intanto nel trapanese, dopo la chiusura della discarica di contrada Borranea, Alcamo, potrà conferire i propri rifiuti a Catania già da oggi. Gli altri, fra questi c’è anche Castellammare del Golfo, potranno fra alcuni giorni. E’ questa l’ipotesi su cui sta lavorando il Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti per risolvere l’emergenza venutasi a creare con la saturazione della discarica di contrada di Trapani dove 13 comuni della sicilia occidentale, compreso Partinico, portavano i rifiuti.
Per risolvere l’emergenza discariche oggi il presidente della regione Rosario Crocetta è andato a Roma per chiedere l’ottenimento di poteri speciali, ovvero la nomina a Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti. I poteri speciali permettono di requisire le discariche, di imporre i prezzi di conferimento con decreto, di acquistare  mezzi scavalcando le gare d’appalto in virtù proprio dell’emergenza e dell’urgenza.