Omicidio Concetta, revocati i domiciliari a Vincenzo Caltagirone
Evade dai domiciliari e va dritto in carcere. Più volte Vincenzo Caltagirone -accusato di avere aiutato il nipote Salvatore Maniscalco a distruggere il cadavere della moglie Concetta Conigliaro– si sarebbe allontanato dalla sua abitazione nonostante la misura cautelare. Caltagirone 72 anni, aveva usufruito della detenzione in casa sia per l’età avanzata che per i suoi problemi di salute.
Era stato arrestato ad ottobre scorso insieme al figlio Antonino di 32 anni, secondo la Procura infatti i due avrebbero aiutato Maniscalco a disfarsi del cadavere della moglie, scomparsa da San Giuseppe Jato il 9 aprile scorso.
Ad uccidere Concetta Conigliaro sarebbe stato il marito, che in una delle diverse versioni fornite avrebbe raccontato ai magistrati di aver colpito la moglie con un schiaffo e che lei sarebbe caduta. Poi il cadavere sarebbe stato distrutto col fuoco. E’ stato lo stesso Maniscalco a portare i carabinieri in contrada Giambascio dove dentro ad un fusto sono stati ritrovati dei resti umani, che apparterrebbero alla donna, ma i risultati della analisi sui frammenti bruciati non sono ancora stati resi noti e in ogni caso date le condizioni non sarebbe facile stabilire se effettimente appartengano alla giovane mamma.
Una vicenda complessa e macabra quella di San Giuseppe Jato. Appena la scorsa settimana una donna è finita sotto indagine, avrebbe confessato ai carabinieri di San Cipirello di essere l’autrice della lettera intimidatoria ricevuta in carcere da Salvatore Maniscalco. Nella missiva c’era scritto “Se non dici la verità, ci saranno conseguenze per la tua famiglia”. Il messaggio è stato scritto dalla nipote di Vincenzo Caltagirone, dopo che il presunto uxoricida aveva accusato il cugino Antonino di essere il responsabile della distruzione del cadavere della moglie Concetta.